Rassegna stampa

CityLife, manovre dei soci sul capitale

CityLife avanti tutta, nonostante la difficile congiuntura immobiliare. Anzi, dopo la variante urbanistica del progetto approvata dal Comune di Milano nell’autunno 2008, che ha giocoforza aumentato i costi di realizzazione portando le aree verdi a crescere del 47,2%, all’inserimento del museo di arte contemporanea e all’arrivo della M5 (fermata tre Torri), l’impegno di capitale dei soci del consorzio (Generali, Allianz, Immobiliare Lombarda e Lamaro Appalti), crescerà contemporaneamente alla riorganizzazione del maxi finanziamento bancario post variante.
Lo ha dichiarato, a margine della presentazione delle residenze progettate dall’architetto Daniel Libeskind, il presidente di CityLife Maurizio Dallocchio. In particolare, secondo quanto risulta a «Radiocor» e al «Sole 24 Ore», la leva utilizzata per coprire l’investimento complessivo (superiore ai 2 miliardi di euro) scenderà dall’80 a circa il 70 per cento: ciò avverrà, molto probabilmente, attraverso un aumento di capitale riservato ai soci. Quanto ai prossimi passaggi: a breve arriverà in CityLife Claudio Artusi, ex amministratore delegato di Fiera Milano. Sarà il nuovo ad con il compito di ingegnerizzare i cantieri. Entro luglio si prevede vengano chiuse la riorganizzazione del debito, le azioni sul capitale e che arrivi il via libera delle banche sul nuovo business plan del consorzio nato per riqualificare il quartiere della vecchia fiera.
Ricordiamo che il finanziamento è garantito da un consorzio di banche con capofila EuroHypo e con Mediobanca, Popolare di Milano, Intesa Sanpaolo, Unicredit e Calyon.
Nel dettaglio, le nuove abitazioni presentate ieri, 380 in tutto raggruppate in otto blocchi che ricordano nelle forme calamite giganti, avranno un prezzo medio di 8.500 euro/mq, con punte fino ai 12mila per gli attici, disegnati con soffitti di altezza doppia e giardini pensili nelle terrazze. Le residenze di Libeskind, che verranno ultimate nel 2012, saranno le prime costruzioni a vedere la luce nell’area dell’ex fiera, che la cordata CityLife conta di restituire alla città entro il 2014. Poi, dopo le residenze di corona, dovrebbe essere la volta delle Tre torri Hadid, Isozaki e Liebeskind, benchmark del progetto.
«In un momento di difficoltà economica complessiva e di stasi di altri progetti su Milano – ha spiegato Dallocchio – CityLife non ha mai avuto un momento di pausa. A settembre saranno depositati i permessi a costruire per la torre Isozaki, che con i suoi 212 metri, sarà l’edificio più alto d’Italia a svettare in una delle più estese aree pedonali d’Europa». Mentre al consorzio sarebbero già arrivate prenotazioni per 50 milioni di euro.
M.Alf.

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