
Fiera Milano, il Cfi sceglie Perini
MILANO
«Vogliamo che la politica riconosca un metodo: che ci siano degli imprenditori nei futuri vertici di Fiera Milano Spa che, tra pochi giorni, saranno rinnovati. Il momento di crisi, infatti, richiede competenze certe e conclamate per un sistema fondamentale nello sviluppo delle nostre imprese, scelto ancora oggi dal 56% delle Pmi come strumento principale di promozione e business».
Gian Domenico Auricchio, presidente di Cfi, l’agenzia di Confindustria per le Fiere, condivide in pieno e fa suo il parere espresso l’altro giorno, agli Stati generali di Confindustria Lombardia di Carate Brianza, dalla presidente degli industriali Emma Marcegaglia «sul l’opportunità e la necessità che la complessa macchina organizzativa di Fiera Milano sia guidata e governata da personalità imprenditoriali competenti in campo fieristico, proprio per affrontare l’attuale difficile fase economica e assicurare alle imprese un insostituibile servizio per la loro internazionalizzazione».
In questo modo Cfi, a pochi giorni dal grande risiko di Fiera Milano che coinvolge i partiti di maggioranza (Pdl e Lega nord), la potente Camera di Commercio ambrosiana e l’ala ciellina di Forza Italia che fa capo al presidente della Regione Roberto Formigoni, mette in campo tutto il peso del più grande sindacato della filiera fieristica italiana, che raggruppa i principali organizzatori e relative federazioni d’impresa. L’indicazione insomma è chiara: «Anche perché oltre il 50% dei metri espositivi venduti in Fiera Milano fanno direttamente capo a organizzatori che ho l’onore di rappresentare», prosegue Auricchio. Che poi completa: «In questo senso, se la maggioranza degli azionisti ritenesse di riconfermare l’attuale presidente della società operativa, Michele Perini, e di designare in Consiglio professionisti che hanno dato sul campo buona prova, Cfi non potrebbe che compiacersene». Ricordiamo che in corsa per la poltrona di presidente della Spa ci sarebbe anche l’attuale presidente della controllante Fondazione Fiera, Luigi Roth.
«Siamo infatti interlocutori importanti e costruttivi di Fiera Milano», continua Auricchio. «Dunque auspichiamo che il prossimo vertice possa consolidare e sviluppare le linee guida che la società si è data», in una congiuntura a forte surplus di offerta. Ma soprattutto: in un contesto di aumentata concorrenza del mondo fieristico nazionale e internazionale, in cui la sfida è trasformarsi sempre più da semplice venditore di spazi ad operatore che organizza la domanda delle aziende vendendo servizi a 360 gradi.
Inoltre, Auricchio, «per il forte interesse degli associati che operano su Fiera Milano, uno dei grandi player europei del settore, un patrimonio del Paese anche in vista di Expo 2015, conferma la più ampia disponibilità a collaborare con il rinnovato Cda al fine di rendere sempre più competitivi la struttura e i servizi ad essa dedicati nei confronti della concorrenza estera».
M.Alf.