Rassegna stampa

L’alta gamma contiene le perdite

Baselworld, il salone mondiale di orologi e gioielli che si tiene da oggi al 2 aprile a Basilea, coincide con una fase cruciale per il settore. Il salone è importante di suo, certo, ma quest’anno i riflettori sono accesi non solo sugli stand, ma anche sulle previsioni di imprese e distributori sull’andamento del mercato nei prossimi mesi. Dopo anni di forte espansione, l’industria degli orologi negli ultimi mesi ha registrato il segno negativo. I dati della Fédération de l’industrie horlogère suisse (Fh) sono una fotografia interessante, perché l’industria elvetica rappresenta il 50-60% del fatturato mondiale nel settore ed esporta oltre il 90% dei suoi prodotti. Nel febbraio 2009 l’export svizzero ha registrato una contrazione del 22,4% in valore rispetto allo stesso mese del 2008. È il quarto mese consecutivo di flessione.
Per l’intero 2008, l’industria elvetica aveva realizzato un record, con 17 miliardi di franchi, cioè oltre 11 miliardi di euro, di export (+6,7% sul 2007). Ma la lunga serie positiva si era già interrotta a novembre, quando i riflessi della crisi avevano cominciato a farsi sentire. Così, a febbraio è emersa una contrazione maggiore (rispetto allo stesso periodo 2008) dell’export di orologi di fascia medio-bassa: -33% nella fascia di prezzo 200-500 franchi (vale a dire 140-330 euro) e addirittura export quasi dimezzato nella fascia 500-3.000 franchi (fino a 2.000 euro). Invece, le due ali dei prezzi sino a 200 franchi e da 3.000 in su hanno sofferto meno: rispettivamente -20% e -10 per cento circa.
Quanto ai maggiori mercati di approdo, Hong Kong registra una flessione del 4,4% ma conserva il primo posto per valore di import, seguita dagli Usa (-47,5%) e da una sorprendente Italia (+2,4%), che scavalca Francia (-6,4%) e Giappone (-13,5%). Seguono nella top ten, tutti in flessione rispetto al febbraio 2008, Germania, Cina, Singapore, Regno Unito, Emirati Arabi. Difficile dire come andrà l’intero 2009, certo nel novero delle possibilità bisogna ora mettere anche una stagnazione od una flessione della cifra annuale dell’export. Decisiva, ancor più del solito, sarà la seconda metà, con le vendite delle festività di fine anno. Intanto, a Basilea si sondano gli umori.
Francois Thiébaud, presidente del comitato degli espositori svizzeri a Baselworld, cerca di dare una sintesi equilibrata sul salone: «Resto ottimista e realista al tempo stesso – dice Thiébaud – ci si possono forse attendere ordini inferiori del 15-20% rispetto all’anno scorso, quando il quadro era eccellente. Ma se così fosse in un certo senso si tornerebbe alla normalità, con livelli di vendite più vicini a quelle già buone del biennio 2006-2007». In Svizzera la crisi continua ad apparire, nonostante tutto, meno grave di altre. Negli anni 70 e 80 il settore ha attraversato una ristrutturazione radicale, da cui è uscito trasformato, con nuovi prodotti e gruppi che gli hanno permesso di mantenere negli anni successivi la leadership nella gamma alta e di conquistarla in alcuni comparti della gamma medio-bassa. «Non è la prima crisi – conferma il presidente degli espositori elvetici – e non è la più grave. Per questo le imprese non devono rimettere tutto in causa solo perché fanno un po’ meno profitti. Investire nel lungo periodo, cercando di creare ricchezza e impieghi è d’altronde il ruolo di sempre delle imprese».
Quasi un appello, considerando che alcune imprese del settore in Svizzera nelle scorse settimane hanno annunciato riduzioni dei posti di lavoro, seppure limitate, o sospensioni di parte della produzione. Per Thiébaud questa seconda soluzione per ora è preferibile, perché le prospettive dell’industria degli orologi sono scure ma non poi così terribili, una ripresa potrebbe arrivare in tempi non molto lunghi. Un parere condiviso da molti operatori del settore, che mettono l’accento anche sul fatto che perdere forza lavoro qualificata a causa di riduzioni di impieghi qui sarebbe un problema doppio, perché il tipo di produzione richiede in media molta qualificazione.

 

DA OGGI ONLINE

Prodotti e mercati
L’analisi delle prospettive del mercato degli orologi di lusso in Russia e nei Paesi emergenti e la photogallery dei “pezzi” più innovativi presentati in questi giorni a Baselworld 2009

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