
Un porto Moderno all’Armory
L’orrendo ritratto di Bernard Madoff, un acquerello in bianco e nero del cinese Yan Pei-Ming, non trova un compratore da David Zwirner per 100mila dollari all’11esima edizione di The Armory Show, dal 1999 il più importante appuntamento newyorchese dedicata al contemporaneo. E da quest’anno anche del moderno, con 68 gallerie specializzate su artisti del XX secolo. La scelta deriva dalla volontà di puntare su un segmento più stabile del mercato e meno soggetto alle speculazioni, anche se molti visitatori come Phillis Mack, moglie di William (chairman di Mack-Cali) presidente del board della Solomon R. Guggenheim Foundation, dichiarano che questa crisi non li mette nell’umore giusto per fare shopping. All’appello mancano importanti gallerie locali, da Aquavella a Richard Gray e Barbara Mathes, ma nel complesso gli operatori sono soddisfatti. Accanto ai moderni, ci sono opere dei contemporanei affermati, in dialogo con i classici. La Boulakia Galerie Paris accosta «Homage a Matisse» di Tom Wesselmann a piccole opere di Matisse per 75mila-200mila dollari; Giorgio Persano di Torino alterna Mario Merz per 500mila $ e Pistoletto per 225mila a disegni di Luisa Rabbia per 12mila e foto di Lida Abdul (recentemente acquisita dal Moma) per 50mila-30mila $.
In generale si favorisce lo stand con curatela. Studio La Città di Verona si è affidato a Marco Meneguzzo per realizzare una proposta tutta italiana, museale e di gusto «europeo» – tra le opere un Piero Manzoni da 600mila $, Lucio Fontana da 650mila, Giulio Paolini per 280mila, ma anche Vincenzo Castella per 28mila e Gabriele Basilico per 15mila.
Anche nel contemporaneo, più affollato e modaiolo, si fa largo lo stand monografico: Emmanuel Perrotin dedica spazio al giovane Kolkoz (lavori tra 10.500 e 32.000 $): «È il momento giusto per proporre gli emergenti. Il mercato è lento, abbiamo portato lavori commerciali, facili da vendere». Tra questi un’installazione della Tatiana Trové per 63mila$ e un neon di Paola Pivi per 32mila $ dal titolo «Stop the complaint, we just bought it». Solo show anche per Hauser & Wirth con sculture di Hans Josephon, The Apartment di Atene con Maria Finn, Aidan Gallery di Mosca con «Gynecological Office» di Anya Zholud (che rappresenta la Russia a Venezia), a 25mila$. Molta fotografia: da Howard Greenberg le immagini di Bruce Davidson costano da 4mila a 15mila $.