
Ragazzi, via a tutta pagina!
BookFair bolognese, edizione 46: Corea paese ospite e uno spazio alla Mostra degli illustratori, cuore della Fiera, dedicato a uno dei più grandi maestri dell’illustrazione internazionale, Roberto Innocenti. Con 1.300 espositori, di cui 1.200 esteri, la community editoriale presenta dal 23 al 26 marzo tendenze e novità di un mercato dove si riconfermano i generi in voga e dove crescono percorsi originali per un target trasversale, che vuole sfuggire al fantasy “di clonazione”.
Non un caso quindi, il crescente consenso dei lettori per la collana «Storie vere» (Rizzoli), ispirata all’attualità. E il felice avvio della collana «Gli anni in tasca» (Topipittori), che a detta degli stessi editori nasce «dalla riflessione che il racconto della realtà, spesso, è infinitamente più interessante di quello dell’immaginazione». Uno dei primi titoli, L’estate del lianto di Antonio Faeti, è un diario-racconto nella Bologna del dopoguerra che va oltre l’autobiografia per far percepire al lettore il senso di una memoria di sentimenti che appartiene a tutte le infanzie, al di là dello spazio e del tempo.
Proposte tra le più articolate e varie, in cui la tendenza di fondo sembra però la riconquista di un’autenticità di espressione. Due in questo senso i libri di non fiction costruiti con le domande dei bambini. Sei Stato tu? di Gherardo Colombo e Anna Sarfatti (Salani), con sottotitolo La Costituzione attraverso le domande dei ragazzi e Caro Obama, ti è già venuta in mente qualche buona idea? (Mondadori), di Mc Sweeney’s e 826 National, spassoso e commovente. Si tratta dei consigli che i bambini sono stati invitati a dare al presidente poco dopo le sue elezioni.
Moltissimi i titoli per gli adolescenti a cui il mercato editoriale si è sensibilizzato in ritardo, recuperando poi il tempo perso con un vero arrembaggio. Il volume più bello è comunque Mio fratello Simple (Giunti), della francese Marie-Aude Murail, dove un giovane di 17 anni si prende cura del fratello maggiore, ritardato mentale. Un libro sulla realtà sociale, con un tema duro, ma affrontato con la forza di uno humor che trascina il lettore fino all’ultima pagina.
Si riconfermano il giallo, tra i più interessanti Le pagine mischiate (Nuove Edizioni Romane) dell’argentino Pablo De Santis, storia con un libro nel libro, il romanzo storico, tra cui Chiedimi chi sono di Anna Lavatelli e Anna Vivarelli (San Paolo), amatissime dalle bambine, e ambientato nel 1700 durante un viaggio a Palermo. Ottiene un suo spazio il genere surreale: Skellig dell’inglese David Almond (Salani), è la vicenda di un ragazzo che trova un angelo malato in garage e che Nick Hornby ha definito «uno dei bei più romanzi scritti negli ultimi dieci anni».
Un nuovo trend, che apre la questione sulle sinergie tra linguaggi, è quello dei libri nati attraverso il web: Il diario di una schiappa 2. La legge dei più grandi (Il Castoro) dall’americano Jeff Kinney nasce dagli spunti di un blog per ragazzi, stessa modalità usata dal connazionale John Green per Teorema Katherine (Rizzoli). Libri con una lingua tra chat e fumetto a tratti esilarante.
I nomi forti della nostra letteratura per piccoli ampliano le proposte per la fascia di età tra gli 8 e i 10 anni. Torna il realismo magico di Silvana Gandolfi con La bambina in fondo al mare (Salani), la suspance di Guido Quarzo con Alfio e le scatole misteriose (Fatatrac), e l’umorismo di Guido Sgardoli ne Il Disinfestatutto (Nord-Sud). Lo zoo delle storie di Gianni Rodari (Emme edizioni), illustrato dal classicismo raffinato di Alberto Testa, ci ricorda poi la mostra «Rodari Full Color», a cura di Fieri di Leggere (Fondazione del Monte, 23 marzo-19 aprile), che aprirà l’anno rodariano. E per gli albi illustrati, amati anche dagli adulti, tre gli irrinunciabili. L’angelo delle scarpe di Giovanna Zoboli e Joanna Concejo (Topipittori), dove l’intensità della trama si sposa perfettamente con le evocazioni delle illustrazioni. Il Grande Bum-Bum della coreana Gyong-Sook (Orecchio Acerbo), un album gigante e coloratissimo, quasi un arredo. Infine I tre porcellini di Steven Guarnaccia (Corraini), illustratore e designer del «New York Times» e del MoMa, ambientato nelle case di tre fra i più grandi architetti del Novecento: Frank Gehry, Frank Lloyd Wright e Le Corbusier. Una lezione di stile anche per lupi.