
Il progetto Riva del Garda non convince gli operatori
Aumentare gli spazi per combattere la crisi. È quanto da tempo chiede Riva del Garda Fierecongressi, la spa che gestisce l’attività del principale polo fieristico trentino. Le richieste sono precise: 10mila metri quadri di esposizione in più, organizzati in modo compatto e funzionale, dotati di tutte le infrastrutture tecnologiche di ultima generazione e studiati per ridurre sensibilmente i costi di gestione. Una preoccupazione non da poco, se si pensa al solo canone di locazione, pari a 1,5 milioni all’anno.
Nonostante le notevoli aspettative, la situazione vive da tempo una fase di stallo. A frenare gli entusiasmi è stato nel 2006 il progetto vincitore della gara europea per il nuovo polo fieristico, firmato dagli architetti dell’austriaca Coop HimmelB(l)au. Nel mirino soprattutto il “tetto di nuvole”, l’avveniristico sistema di copertura semi trasparente che, secondo alcuni, per la sua realizzazione potrebbe sottrarre risorse ad aspetti più strategici. L’investimento complessivo ammonta a 90 milioni, metà dei quali per l’ampliamento polo fieristico con l’aggiunta del palazzetto dello sport alla Baltera, e gli altri per il nuovo centro congressuale nel cuore di Riva, con annesso teatro. Responsabile dell’incarico, la Garda Trentino Fiere, partecipata al 75% dalla Provincia e per il restante 25% dalla Lido Spa, immobiliare del Comune di Riva.
Il progetto del polo fieristico ha destato da subito qualche malumore anche presso la stessa Giunta provinciale, che solo in questi giorni, dopo mesi di riflessione e pausa per la lunga tornata elettorale, ha ripreso le fila della questione. Sul tavolo il rinnovo del Cda in scadenza e forse qualche aggiustamento sul progetto.
«Attendiamo indicazioni entro fine mese – spiega Roberto Pellegrini, presidente di Riva del Garda Fierecongressi Spa –. Di certo non tocca a noi valutare l’impatto estetico, ma è chiaro che questa soluzione farà aumentare i costi di gestione di centinaia di migliaia di euro. E oggi siamo davvero al limite. Ciò che serve davvero sono gli spazi e in questo progetto non sono adeguati. Sono poco più di prima, ma molto spezzettati. In questo modo non possiamo far fronte all’aumento delle richieste degli espositori che stanno cercando un’alternativa alle altre grandi fiere internazionali, ormai in crisi. Si parla di cali anche del 30%».
I numeri di Riva del Garda sono invece in controtendenza, con un incremento del 29% rispetto al 2007 per numero (reale) di visitatori paganti alle manifestazioni fieristiche (quasi 82mila) e del 15% per presenze agli eventi congressuali (113mila). Positivo anche il dato relativo al bilancio, con un fatturato 2008 in aumento del 13% (pari a 1,4 milioni in più), che per la prima volta supera la soglia dei 12 milioni di euro. A trainare il sistema sono soprattutto le due edizioni di Expo Riva Schuh e le nuove iniziative Expo Riva Schuh Middle Est a Sharjah e Outdoordays, che nel 2008 hanno portato a 9 milioni la quota dei ricavi, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Ma anche l’attività congressuale, gestita nel centro di Riva, sembra dare soddisfazioni, con un fatturato di 2,8 milioni, +20% sul 2007.