
La libreria cresce solo sul web
Stefano Salis
FRANCOFORTE. Dal nostro inviato
Il mercato del libro italiano tiene e cresce, anche se in maniera impercettibile e fa registrare nel 2007 un giro d’affari di 3,702 miliardi di euro: +0,87% rispetto al 2006. Visto da altra angolazione, si può dire che il comparto sia in una fase di stallo che dura da qualche anno. La buona notizia, da Francoforte, dove ieri – dopo le celebrazioni ufficiali – ha preso il via la sessantesima edizione della Buchmesse (la più importante manifestazione internazionale dedicata al libro e ai contenuti) arriva, però, dalla rassicurazione arrivata da parte del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, che ha confermato le intenzioni espresse dal ministro Sandro Bondi agli Stati Generali dell’editoria (1-2 ottobre scorsi): il Centro per il libro si farà. «Il decreto istitutivo – ha spiegato Giro durante la conferenza stampa di presentazione dello stand collettivo italiano – verrá consegnato a giorni alla Corte dei Conti per la registrazione. Sará quello il punto di partenza per rilanciare la collaborazione fra editori, librai e mondo delle biblioteche con il Governo e le istituzioni centrali». «Non ci aspettano tempi facili – ha replicato Federico Motta, presidente degli editori italiani –. Dovremo far quadrato, impegnarci più che nel passato e lasciarci alle spalle le lunghe stagioni delle incomprensioni e dell’inefficienza. Il libro è troppo importante nell’economia, nella cultura, nella societá italiana, per poterci permettere di dare risposte inadeguate alle difficili sfide che ci aspettano».
I dati confermano il momento dell’editoria italiana, presente a Francoforte con uno stand collettivo (Punto Italia, 264 mq di esposizione con 1500 titoli di oltre 50 editori) e con quelli dei singoli editori, per un totale di oltre 300 case editrici. I titoli prodotti nel 2007 sono stati 61 mila i titoli (per il 62% si tratta di novità) che hanno generato circa 268 milioni di copie immesse sul mercato. Se crescono i titoli, diminuiscono, però, i lettori: nel 2007 sono stati 24milioni i lettori di un libro in un anno (il 43,1% della popolazione), ma solo 3,2 milioni gli italiani che ne hanno letto uno in un mese (12 titoli all’anno, quanto serve per essere considerati dalle statistiche "lettori forti").
Le case editrici con una presenza organizzata sul mercato sono 2901 (di queste poco più di mille hanno un catalogo con più di cento titoli vivi) e impiegano 38mila addetti. L’export cresce (poco): +2% rispetto al 2006, corrispondente a un valore totale di 40,7 milioni di euro. I libri maggiormente esportati sono quelli d’arte, d’immagine, di design che costituiscono l’eccellenza dell’editoria italiana.
Diminuisce il peso dei libri di autore straniero sul totale della produzione italiana: da un valore medio che si attestava attorno al 24-25% per tutti gli anni Novanta si è scesi oggi a un 21,9%. Interessante l’andamento delle vendite: crescono quelle nella Gdo (+5%), boom per le librerie online (+37%, anche se in valore assoluto muovono una cifra piuttosto bassa, circa il 5% del totale). Le stime 2008 parlano di una crescita che difficilmente raggiungerà nei canali trade i valori del 2007, a causa soprattutto di un generale taglio dei consumi delle famiglie.