
Ultima chance per la fiera unica
Ilaria Vesentini
ANCONA
Si avvicina la fine del quinto anno, quello indicato da tutti come la deadline invalicabile per la realizzazione del polo unico fieristico marchigiano previsto già da una legge del 2004 e nessun fatto concreto lascia invece presagire un avvicinamento dell’obiettivo. Anche se il neoassessore con delega alle Fiere, Vittoriano Solazzi, condivide appieno il progetto di accentramento del suo predecessore Luciano Agostini e la valutazione di quest’ultimo che «continuare a investire su tutti e tre i quartieri significa non voler fare una seria politica fieristica». «Ho in programma in questi giorni una serie di incontri per verificare di andare, in tempi certi, verso una razionalizzazione delle strutture», dichiara Solazzi.
La Regione, dal canto suo, però, latita. Non è neppure stato firmato l’incarico ufficiale al consulente "esterno" individuato in primavera nella Svim per studiare il piano industriale e dare forma alla nuova società di capitali e alla gestione accentrata dei tre quartieri di Ancona e Civitanova (che oggi fanno capo alla Regione attraverso l’Erf) e di Pesaro. «Avevamo iniziato a lavorare al progetto prevedendo di presentarlo subito dopo l’estate – spiega il dg di Sviluppo Marche, Roberto Tontini – ma abbiamo bloccato l’attività perché a oggi la Regione non ha formalizzato alcun contratto».
«Sulla regia unica c’è ampia condivisione e la scelta di mantenere in vita tre sedi è un plusvalore offerto al nostro sistema imprenditoriale. Se in futuro saranno da convertire lo si vedrà: la politica di superamento dei campanilismi ha bisogno di un lungo percorso temporale», commenta Alberto Drudi, presidente di Fiere di Pesaro, che ha da poco inaugurato il nuovo ingresso del quartiere Campanara, 4 milioni investiti dalla Cdc, ed è in attesa entro il mese di altri 4 milioni di fondi Fas per la palazzina centrale per uffici e conferenze.
Ma i tempi stringono, come reclama da mesi il numero uno dell’Erf, Dante Merlonghi, consapevole del rischio che il quartiere dorico corre: entro fine anno scade l’ultimatum per liberare la sede nel porto. «Da gennaio 2009 non sarà più concesso l’affitto a canone agevolato, ovvero pochi euro simbolici – precisa il presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Giovanni Montanari – ma scatteranno i 300mila euro annui. Abbiamo bisogno di allargare la nostra struttura e anche se lo spirito è dare una mano ai colleghi delle Fiere, non staremo fermi a subire i danni delle irresolutezze altrui».
Per un ente, l’Erf, che ha chiuso il 2007 con un rosso di 107mila euro, far quadrare il bilancio diventerebbe davvero arduo. Soprattutto se per traslocare – senza chiudere nel frattempo – si deve aspettare la realizzazione dei lotti individuati tra Chiaravalle e Falconara, all’interno del Piano di area vasta del progetto Quadrilatero. Manca però ancora la firma del protocollo d’intesa tra Regione e stakeholders dell’Ente fiera. «Questione di giorni – assicura Merlonghi –. Entro ottobre l’ente unico privato deve partire». Anche perché «entro l’anno», puntualizzano dalla Quadrilatero, partirà il bando di gara internazionale per la concessione della prima delle otto aree leader approvate dal Cipe, dentro cui sono previsti una fiera mercato, mall e outlet dedicate alle eccellenze del territorio e ai brand leader, un centro congressi e un centro direzionale strategico multimediale. «Una struttura non solo espositiva ma anche telematica, di raccordo con i distretti industriali», aggiunge l’assessore regionale alle Infrastrutture, Loredana Pistelli. C’è un però: il completamento del progetto Quadrilatero è previsto però entro il 2013.
LE PERFORMANCE
107.038 €
La perdita dell’Erf
Il bilancio 2007 dell’Ente fieristico regionale (Ancona e Civitanova) si è chiuso con un giro d’affari di circa un milione e mezzo e un risultato negativo
16.856 €
L’utile di Fiere di Pesaro
Si è chiuso in positivo il consuntivo 2007 del quartiere Campanara, reduce da un giro d’affari che ha superato l’anno scorso 1,6 milioni di euro