Rassegna stampa

«L’Ara Pacis resterà così»

Giorgio Santilli
ROMA
«La mia linea è quella di evitare discontinuità nell’azione amministrativa se non sono strettamente necessarie. Questo vale per il Piano regolatore, che rappresenta l’ultima espressione della volontà dell’amministrazione e va attuato, non modificato. E vale per la proposta di rimozione della teca dell’Ara Pacis perchè, inoltre, comporterebbe un aggravio di costi da motivare adeguatamente anche di fronte alle eventuali obiezioni della Corte dei conti». Di Marco Corsini, neoassessore all’urbanistica della giunta Alemanno, viene subito fuori l’anima dell’avvocato amministrativista che è. Rivendica l’utilità di questa sua professionalità, in questa fase storica. «Darò trasparenza – dice Corsini – alle procedure dell’urbanistica: quella trasparenza che finora è mancata. Penso ai concorsi di architettura che si dovranno fare ogniqualvolta entri in gioco la qualità del progetto, ma penso anche ai concorsi per le operazioni di trasformazione urbana. Il codice degli appalti già contiene questa possibilità, ora si tratta di usarla, anche attraverso bandi scritti bene». E, se gli si fa notare che la proposta di eliminare la teca dell’Ara Pacis veniva direttamente dal suo sindaco, risponde senza scomporsi: «Possiamo pensare – dice – a un dibattito culturale sull’assetto complessivo di quell’area e credo che i concorsi su Piazza Augusto Imperatore e sul Porto di Ripetta costituiscano l’occasione giusta per avviarlo. Credo che il vero obiettivo non sia quello di rimuovere la teca ma di compatibilizzarla con il contesto».

Questa linea della continuità la userà anche per gli altri progetti in corso?

Non vedo ragione per cui non dovrebbe essere così. Soprattutto se parliamo di interventi già scelti dall’amministrazione e in molti casi avviati. Devono esserci motivazioni molto forti per interrompere un cantiere già avviato. E non sarò io a fermarli.

Proviamo con qualche esempio. A che punto siamo con il progetto di Remo Koolhaas e Lamaro per la città dei giovani ai Mercati generali?



A febbraio è stato presentato il progetto definitivo: dobbiamo valutare ora la sua coerenza con il bando di gara iniziale, soprattutto con riferimento ad alcune destinazioni commerciali del nuovo progetto. Abbiamo anche avviato una conferenza di servizi interna perché ci sono alcune criticità legate all’intervento sul sistema viario esterno alla concessione e limitrofo alla zona.

E la Nuvola di Fuksas?

Bellissimo cantiere. Lo gestisce l’Eur Spa, ma io do una mano, se serve. Un’opera che fa onore a Roma.

Perché la riqualificazione della ex Fiera si è fermata?

Riparte subito, è la prima cosa che voglio portare in giunta. Si era fermata per l’approvazione del Prg. Gli uffici stanno facendo una verifica di congruità del progetto con il Prg e mi pare che non ci siano problemi. Quindi riproporrò le stesse linee-guida, non voglio tenere troppo aperto questo procedimento.

Che accade per la nuova sede Istat a Pietralata? Un groviglio giudiziario di cui lei si è occupato, per caso, da avvocato dello Stato.



È vero, è mio il parere dell’Avvocatura. Il Comune di Roma dichiarato inammissibili le prime due offerte del consorzio bolognese Grandi Progetti e Altieri per mancata congruità con le prescrizioni urbanistiche. Il terzo classificato è Valle. Ora, però, l’opera è stata inserita nelle procedure straordinarie per i 150 anni d’Italia e ritengo quindi che si applichino le procedure eccezionali previste per quell’intervento.

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