Rassegna stampa

L’Ict apre nuovi spazi alle aziende

Marco Ferrando

TORINO

Ci saranno alcuni dei marchi più noti al mondo, come Google e Cisco, e con loro il meglio dell’Ict piemontese. Tutti, insieme, vogliono presentarsi al pubblico delle Pmi, una platea sensibile al tema dell’Information technology (basta pensare che nell’ultimo triennio l’87% delle aziende piemontesi ha investito in Ict), ma ancora restìa a spendere cifre elevate: oltre la metà del tessuto produttivo non destina all’Ict più dello 0,5% del fatturato. Proprio per aiutare le imprese, soprattutto le più piccole, a scoprire vantaggi e costi (spesso più contenuti del previsto) dell’Ict, l’Unione industriale subalpina ha organizzato la prima edizione di Torino software meeting, salone dedicato al mercato alle telecomunicazioni che oggi e domani intende far incontrare al Centro congressi del Lingotto – attraverso sessioni in plenaria, seminari tematici e un’area espositiva (tutto a ingresso libero) – fornitori e potenziali acquirenti. «Ci sarà spazio per conoscere le ultime novità – spiega Alberto Vanara, presidente del gruppo aziende Ict dell’Unione – e al tempo stesso conoscere di persona chi è in grado di fornirle, a quali prezzi e quali condizioni».

Gli organizzatori, tra i quali anche la Camera di commercio, preferiscono evitare paragoni, ma l’impressione è che il Software meeting nasca come una sorta di anti-Smau: «I principali saloni del settore – osserva ancora Vanara – hanno progressivamente assunto un orientamento consumer oriented. Noi, al contrario, intendiamo rivolgerci espressamente alle aziende, così come al mondo della scuola o della ricerca: attori professionali che hanno bisogno di spazio, e un contesto raccolto, per incontrarsi e conoscersi».

I temi all’ordine del giorno, ai quali verranno dedicati seminari ad hoc, sono la business intelligence, i sistemi Erp-Enterprise resource planning, l’open source, il social computing, gli strumenti Crm-Customer relationship management e la gestione elettronica dei documenti. Sei versanti sui quali le aziende espositrici presenti, in tutto una cinquantina, sono in grado di proporre soluzioni su misura. Un aspetto non secondario, quest’ultimo, visto che «per le Pmi è importante sapersi orientare trai prodotti che possono aiutarci a fare innovazione», come fa notare il presidente della Piccolindustria, Franco Tasca. «Anche perché – aggiunge – negli ultimi anni abbiamo assistito a un interessante ridimensionamento dei prezzi, che di fatto rende abbordabili strumenti fino a ieri fuori portata».

Di strada da fare, comunque, ce n’è molta. E la dimostrazione è nei numeri di una recente indagine dedicata alla diffusione dell’Ict nelle imprese piemontesi: «I dati – interviene il vicepresidente dell’Unione industriale subalpina, Andrea Giacardi – mettono in evidenza la sensibilità delle nostre aziende all’Information technology, che non sempre però genera ricadute significative sugli investimenti». Numeri alla mano, l’indagine – condotta dall’Ufficio studi dell’Unione – rivela che se l’87% delle imprese tra il 2005 e il 2007 ha effettuato spese riconducibili a prodotti o servizi Ict, l’incidenza di questa voce in uscita non raggiunge lo 0,5% del fatturato per il 54,2% delle aziende, per lil 27,6% pesa per una quota compresa tra mezzo e un punto percentuale. L’importanza della spesa Ict è più elevata nelle grandi imprese (impiegano più dell’1% del fatturato nel 41,9% dei casi), mentre a livello territoriali le aree in cui si concentrano gli investimenti minori sono Vercellese (il 60% delle aziende non arriva allo 0,5%), il Cuneese (62%) e il Canavese (67 per cento). Fra gli investimenti in software, i più diffusi, sono stati privilegiati quelli relativi a office automation (41,4% delle imprese), sistemi Erp per la produzione (40,2%) e l’amministrazione (39,5%), sicurezza informatica (35,4 per cento).

Intanto, per la prima volta, da ieri fino a domani la divisione Ict di Al Rostamani, gruppo industriale degli Emirati Arabi Uniti, è a Torino per incontrare 13 aziende di Think Up, il progetto per la promozione dell’Ict piemontese sui mercati esteri della Camera di commercio di Torino, con il supporto di Regione, Centro estero, Torino Wireless e Csi. «Il Gruppo arabo ha già conosciuto e avviato contatti con alcune aziende al Gitex di Dubai – annuncia Alessandro Barberis, presidente della Cdc –. Con questa missione a Torino, Al Rostamani conferma il suo interesse per le capacità tecnologiche piemontesi e per il progetto Think Up che le ha selezionate, avviando un rapporto diretto con il nostro territorio».

www.tosm.it

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