Rassegna stampa

Fiera del libro in calo di pubblico

Stefano Salis

TORINO. Dal nostro inviato

Il balletto delle presenze non è mancato nemmeno stavolta. Sette-diecimila secondo gli organizzatori, molte meno – forse 1500-2000 – secondo la Questura di Torino. Ma poco importa, in fin dei conti: l’importante è che il temutissimo corteo (e annunciatissimo da giornali e tv) degli antagonisti contro la decisione della Fiera del Libro di invitare Israele si è svolto nella massima tranquillità e senza incidenti sostanziali. Qualche slogan contro la polizia in assetto antisommossa (erano un migliaio gli uomini delle forze dell’ordine che hanno garantito lo svolgimento del corteo, partito da corso Marconi e conclusosi a circa 200 metri dal Lingotto), qualche bottiglietta e qualche fumogeno verso i poliziotti. Quattro chilometri in tutta tranquillità, con l’unico elemento fuori luogo delle saracinesche chiuse. Nessun tentativo di "sfondare" per arrivare alla Fiera. Arrivati da mezza Italia, i manifestanti, riuniti dall’organizzazione Free Palestine, hanno sfilato pacificamente, a tratti in allegria. Marco Ferrando, leader del partito comunista dei lavoratori, presente al corteo , ha definito «scandalosa l’assenza degli stati maggiori della sinistra a questa manifestazione».

Non si è visto l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, che era previsto in un dibattito al Lingotto nel pomeriggio. Appuntamento annullato, però, da tempo. E, smentite, per ora, le voci di un ingresso di Bertinotti nell’editoria (con gli Editori Riuniti), l’ex presidente sarà presente oggi.

All’interno del Lingotto tutto è filato liscio: gli appuntamenti in programma si sono svolti normalmente. Purtroppo il clima di tensione creato in città in questi giorni ha fatto calare l’affluenza dei visitatori. Gli organizzatori non forniscono cifre, per ora, ma nemmeno il sabato, il giorno insieme alla domenica solitamente più affollato, non ha certo risollevato le sorti della Fiera. E Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il Libro, ha parla di un sabato «quasi drammatico». Anche nei giorni scorsi, giovedì e venerdì, contrariamente a quanto appariva in un primo momento si é registrato un calo di ingressi del 2%. I risultati finali ci saranno solo lunedì: ma il segno meno dovrebbe essere obbligato.

Intanto ieri in mattinata – anche per manifestare solidarietà a Israele e per testimoniare la vicinanza del nuovo governo agli organizzatori della Fiera – avevano fatto visita al Lingotto il presidente del Senato, Renato Schifani e il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi.

«La cultura aiuta i giovani nel loro percorso individuale, è il luogo della convivenza delle diverse sensibilità, un’occasione di aggregazione sui grandi temi», ha spiegato il presidente Schifani. Dichiaratosi lettore di libri giuridici e politici «vicini alla sua professione, per un continuo aggiornamento e arricchimento», Schifani ha visitato alcuni stand istituzionali per poi concludere la visita allo stand di Israele dove è stato poi accolto da Itzhak Pakin, vicepresidente del comitato per il festeggiamento dei 60 anni di Israele.

stefano.salis@ilsole24ore.com

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