Rassegna stampa

Missione in Bulgaria dei costruttori

PLOVDIV. Dal nostro inviato

I caratteristici balconi coperti degli edifici più antichi di Plovdiv (l’antica Filippopoli) sembrano avviati a sicuro degrado. Solo un accurato restauro potrebbe salvarli dall’abbandono. Magari per merito di aziende italiane che stanno puntando sulla Bulgaria come nuova terra di conquista per gli investimenti immobiliari attirati da una domanda di edilizia residenziale che cresce in maniera esponenziale con prezzi record, fino al 34% l’anno scorso e un giro d’affari vicino ai 12 miliardi di euro. Non è un caso, quindi, se il sottosegretario al commercio estero, Adolfo Urso, abbia guidato ieri ed oggi una nutrita delegazione di imprenditori italiani insieme al direttore dell’Ice Massimo Mamberti, (più di cento aziende oltre a 70 aderenti all’Ance) per inaugurare, insieme al presidente della Bulgaria Georgi Parvanov, la fiera internazionale di Plovdiv, vetrina per tutti i Balcani del Sud Est del meglio della tecnologia e dei beni strumentali.

«Per la seconda volta in tre anni – spiega il sottosegretario Urso – l’Italia è stata scelta come Paese partner della Fiera a testimonianza del ruolo economico che stiamo esercitando nella regione; siamo il terzo partner della Bulgaria e nel 2007 abbiamo investito nel Paese 1,3 miliardi di euro soprattutto grazie a Enel e Italcementi». Dopo una prima fase in cui la presenza delle aziende italiane si è caratterizzata per il traffico di perfezionamento passivo nel tessile e nelle calzature, ora in Bulgaria sono presenti imprese più grandi e l’Enel è interessata alla nuova centrale di Maritza da 700 megawatt (un miliardo di euro in quattro anni).

Ma è soprattutto l’immobiliare il business del futuro in questa parte dei Balcani. «Il settore – dice il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti – è in grande espansione; c’è una forte domanda di edilizia abitativa, industriale, di infrastrutture, realizzazione di centri turistici e opere di restauro per gli edifici più antichi». L’Italia si candida ad aggiudicarsi molti degli appalti che verranno lanciati utilizzando i 12 miliardi di fondi strutturali messi a disposizione dall’Ue fino al 2013 così come ai finanziamenti della Bers e della Bei. Rispetto alla concorrenza tedesca molto agguerrita in tutta l’area, ricorda Buzzetti, il sistema Italia può contare, su una filiera che va dalla vendita delle macchine per il movimento terra e delle betoniere alle macchine per costruzione, ai laterizi, ai rivestimenti fino agli arredi per gli interni. La fiera di Plovdiv coincide infine un nuovo approccio del sostegno pubblico al made in Italy. «Il ministero e l’Ice – avverte Urso che oggi a Plovidv ha chiuso il forum dell’imprenditoria femminile nella regione lanciato a suo tempo dal ministro Bonino – sosterremo soltanto quelle iniziative che rientrano in una strategia Paese valorizzando singoli Paesi o settori, insomma niente più interventi a pioggia o fondi pubblici usati come bancomat fuori da una logica di sistema».

Ge.P.

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