
L’Expo a rischio paralisi
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Record di visitatori per il Salone del mobile Marika Gervasio
MILANO
L’intero sistema di collegamenti tra Milano e la Fiera di Rho-Pero va ripensato. Parola di Elio Catania, presidente di Atm, l’azienda di trasporto pubblico milanese. Soprattutto in previsione di grandi eventi come l’Expo 2015, per evitare i problemi di circolazione – disagi sui mezzi pubblici, taxi e traffico congestionato su autostrade e tangenziali – che si sono verificati durante le giornate del Salone del mobile, che si è concluso ieri a Milano.
Quello che potrebbe essere considerato il vero banco di prova in previsione del grande evento del 2015, infatti, si è chiuso tra mille polemiche: dal traffico congestionato, alla carenza di mezzi pubblici fino ai rincari ingiustificati dei prezzi di hotel e ristoranti per meglio approfittare del grande, e soprattutto inaspettato, afflusso di persone, italiane e straniere, che ha caratterizzato il Salone. Il 29% in più rispetto all’edizione dell’anno scorso, con 348mila presenze. Un risultato che se da una parte ha decretato il grande successo della manifestazione, dall’altra ha messo in ginocchio la città e tutta l’area intorno al polo di Rho-Pero.
I disagi con il trasporto pubblico patiti nei giorni della settimana del design dai visitatori della Fiera e dai cittadini di Milano, per il presidente di Atm Elio Catania, rimandano a un problema «che sta alla radice», per la cui soluzione «è necessario riorganizzare l’intero sistema fieristico dal punto di vista della mobilità».
E sui problemi registrati durante il Salone ha precisato: «Da parte nostra c’è stato uno sforzo straordinario per limitare i disagi: abbiamo dispiegato 100 persone in più, organizzato bus sostitutivi, facilitato la bigliettazione e negli ultimi giorni abbiamo visto che in parte i disagi sono stati ridotti».
Resta però il nodo cruciale del sovraffollamento della linea metropolitana 1 che conduce al polo fieristico. «La linea rossa – ha affermato il presidente dell’azienda trasporti milanese – è stata portata a condizioni di punta con un treno ogni tre minuti e una portata di 20mila passeggeri all’ora. Ma in condizioni eccezionali, se di colpo ne escono 60mila, non esiste sistema di trasporti al mondo che tenga».
In vista dell’Expo 2015, dunque, bisogna prepararsi per evitare che si ripetano situazioni simili ed essere pronti a rispondere alle emergenze, a partire dal sistema dei trasporti. «E i mezzi ecologici appena presentati rientrano nel piano industriale di Atm di 900 milioni di euro». I primi sette ecobus sono già operativi sulle linee 54 e 60, ed entro il 2009 diventeranno 250 ai quali si aggiungeranno 60 filobus verdi che sostituiranno i vecchi mezzi e porteranno a una riduzione drastica delle emissioni inquinanti.
«Voglio ricordare – ha aggiunto il sindaco di Milano, Letizia Moratti, ieri alla presentazione, assieme a Catania, dei nuovi mezzi dell’Atm – che il piano da 4,1 miliardi per le infrastrutture e il sito dell’Expo sono stati presentati al Bie a Parigi, sono stati approvati dal Governo e sono vincolanti. È un piano più che sufficiente ed è stato stimato, da chi ci ha giudicato per l’Expo, eccellente. L’obiettivo principale è il rispetto dei tempi». Oltre che sui trasporti – oggi pomeriggio ci sarà un incontro organizzato da Fiera Milano per discutere sulla questione – per dare a Milano quel livello di efficienza che chi verrà a visitare l’Expo si aspetta, bisogna migliorare l’accoglienza turistica. Scarsa ricettività, prezzi di camere raddoppiati, quando non addirittura triplicati, e impossibilità di trovare una camera per una sola notte durante i giorni del Salone. Sono queste le lamentele più diffuse tra operatori e visitatori, confermate anche da Enrico Ruffilli, amministratore delegato di Uvet American Express corporate travel: «In media – spiega – in un 4 stelle una camera singola che normalmente costa 150-160 euro arriva a 370 euro durante la fiera». C’è anche chi è stato costretto, per i costi elevati e per mancanza di posti, a pernottare fuori zona, in Svizzera fino addirittura a Genova e Livorno.
La pratica del ritocco delle tariffe alberghiere è stata denunciata dal Codacons che ha chiesto maggiori controlli da parte di Vigili urbani e Guardia di finanza. Anche se Remo Eder, vicepresidente dell’Associazione albergatori di Milano e provincia spiega che «tassativamente i prezzi non possono superare i massimi dichiarati dagli albergatori per legge il 1 ottobre di ogni anno».
marika.gervasio@ilsole24ore.com