Rassegna stampa

«Non perdiamo il treno dell’Expo»

Paolo Tomassone

BOLOGNA

Care fiere, mettetevi d’accordo per non perdere il treno dell’Expo 2015 di Milano». L’assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Duccio Campagnoli, prende carta e penna e invia una lettera ai presidenti delle società che gestiscono i quartieri fieristici di Bologna, Rimini e Parma, per chiedere un incontro e fissare strategie o ipotizzare collaborazioni in vista dell’Esposizione universale che sarà organizzato a Milano e avrà come tema l’alimentazione e l’energia del pianeta. Le missiva segue una precedente comunicazione del presidente Vasco Errani per informare il governatore della Lombardia Roberto Formigoni sulla disponibilità ad avviare collaborazioni tra le due Regioni.

Il 2015, come sostengono economisti ed esperti del settore (si veda Il Sole-24 Ore CentroNord del 9 aprile scorso), sarà certamente un’occasione importante per lo sviluppo del sistema fieristico lombardo che godrà, per l’ammodernamento delle infrastrutture e della città, di sostanziosi finanziamenti. Di queste sponsorizzazioni beneficerà anche la Fiera di Milano, che è in aperta competizione da anni con alcuni poli fieristici italiani.

L’assessore regionale preferisce concentrare l’attenzione sulle possibilità che potrebbero nascere nei prossimi anni a favore di sinergie e nuovi sbocchi per il futuro fieristico italiano e regionale. «Ho inviato ieri una lettera ai presidenti di Bologna, Rimini e Parma – anticipa Campagnoli – per mettere in evidenza le opportunità che potranno nascere in vista della realizzazione dell’Expo 2015, uno dei più grandi eventi per tutto il Paese. Promuovere l’Expo significa, a mio parere, far sì che tutta l’Italia arrivi a ospitare il mondo e contemporaneamente far sì che tutta la politica, le istituzioni e le rappresentazioni culturali si incontrino con il mondo». Un’opportunità per il Paese e anche per le regioni che confinano direttamente con la Lombardia. «Ho chiesto un incontro con i dirigenti delle tre fiere – continua – per esaminare ipotesi progettuali da sottoporre alla Regione Lombardia, alle associazioni lombarde e, in particolare, alla Fiera di Milano nel corso di incontri specifici che dovremo cominciare a programmare. È presto per anticipare i temi sui quali ci confronteremo in futuro, ma sono convinto che le tre fiere più grandi della nostra regione debbano organizzarsi e candidarsi a supportare l’organizzazione di un evento di tale portata. Sono convinto che si possa collaborare nella parte delle progettazione e proporre, per esempio, il meglio del made in Italy e il meglio delle rappresentazioni emiliano-romagnole, che potranno così essere presenti all’appuntamento del 2015».

I primi segnali sono arrivati da Parma che ha siglato nelle scorse settimane un accordo per promuovere insieme con Milano iniziative comuni all’interno del Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione: «Questo è un contributo senz’altro importante che arriva da Milano – incalza Campagnoli – allo stesso modo se ne possono trovare altri».

Già la scorsa settimana l’assessore ha chiesto alle fiere di Rimini e Bologna di accelerare lo studio del progetto per una possibile aggregazione o per collaborazioni più strette. Sulle voci che darebbero distanti le posizioni di Bologna e di Rimini, Campagnoli è lapidario: «Ammesso che queste voci esistano veramente e non si riferiscano a commenti di funzionari o di apparati sono convinto che a ogni aggregazione corrispondano diverse fatiche. Un’operazione di questo tipo deve essere condotta con lungimiranza. Sono certo che ci sia la volontà dei soci di camminare in questa direzione».


La classifica
Fatturato 2007 degli enti fieristici emiliano-romagnoli

Newsletter