
Una rete di 30 imprese coinvolge la Romania
BARI
Imprese agroalimentari pugliesi e rumene in rete. Una rete transnazionale con 30 aziende coinvolte, 20 rumene e 10 pugliesi. Quando la rete dei rapporti sarà a regime nascerà un network commerciale transfrontaliero con scambi attivi nell’agrolimentare siaconvenzionale che biologico. Il progetto si chiama Agritransnet, coinvolge sei partner tra Regione Puglia, Coldiretti e Confcooperative, i consorzi Leader e Tecfor, oltre alla RomanT.O srl e a quattro Camere di commercio rumene, cui toccherà selezionare i partner di quel Paese.
Questo di Agritransnet è un esempio di «cooperazione economica transnazionale», come lo definiscono alla Fdl Servizi, la società della Fiera del Levante che si occupa di internazionalizzazione delle pmi e che sta gestendo questo progetto e altri tre, tutti finanziati dalla legge 84/01 sulla ricostruzione nei Balcani. Nel progetto sono previsti incontri diretti tra imprenditori pugliesi e rumeni, formazione ed assistenza tecnica alle imprese e poi c’è il varo del network vero e proprio.
Nel progetto è fondamentale il ruolo di Coldiretti e Confcooperative, che hanno già esperienza specifica, dovendo selezionare le aziende pugliesi dell’agroalimentare secondo criteri omogenei (classe di fatturato, orientamento all’export, numero addetti, gamma prodotti ampia). «Prima dell’estate – spiega Massimo Lupis, ad di Fdl Servizi – sarà conclusa la preselezione e a settembre ci sarà il via agli incontri diretti. Creata la rete, occorrerà verificare sei i progetti che ne nasceranno potranno essere esperienze pilota di eccellenza di cui consentire la riproducibilità».
Fdl Servizi sarà partner amministrativo e coordinatore operativo di questo progetto ed effettuerà nelle sedi delle quattro Camere di commercio rumene anche una sorta di road-show per illustrare obiettivi e finalità del network.
La Fdl Servizi – nata nel ’97, guidata da Antonio Ciuffreda e partecipata al 70% dalla Fiera del Levante e poi anche da banche locali e nazionali e da associazioni delle categorie produttive – è impegnata in altri tre progetti,oltre ad Agritransnet, e tutti sono finanziati dalla legge 84/2001, per 1,2 milioni di euro. Si tratta di progetti nella qualificazione dell’offerta turistica in Montenegro (con la creazione di una mappa ragionata dei punti di forza e di debolezza) e la sua integrazione con l’industria turistica pugliese; dello studio generale sulla rete stradale, i porti e la logistica del Corridoio 8, che si estende dalla Puglia al Mar Nero ed infine di un corso di alta formazione che produrrà nuove professionalità orientate al turismo culturale, a sostegno della filiera del turismo pugliese e dei Balcani. Di rilievo è anche il progetto Interreg/Cards-Phare che prevede una rete di sportelli informativi per la cooperazione italo-albanese, di cui è partner l’Associazione delle imprese italiane in Albania. Sono attivi già tre sportelli a Bari, a Pescara e a Tirana. È stata effettuata un’indagine sull’imprenditoria albanese con un centinaio di interviste da cui è emerso che hanno iniziato l’attività in piena autonomia senza l’intervento di imprese italiane in cerca di delocalizzazioni. Ed è emersa pure – spiega ancora Lupis – «l’immediatezza e spontaneità con cui questiimprenditori decidono di muoversi a livello internazionale.Dunque non guardano solo al mercato domestico e poi hanno umiltà e volontà di apprendere le tecniche di gestione aziendale».