Rassegna stampa

Il Middle East corteggia l’arte della Vecchia Europa

ArtDubai è cresciuta in un anno del 73%, almeno a giudicare dal numero di gallerie che dal 19 al 22 marzo invaderanno la Medinat Arena. Sono 70 (elenco sul sito ufficiale www.artdubai.ae) di cui tre italiane: Persano di Torino, Oredaria di Roma e Continua di San Gimignano. Propongono un mix equilibrato di maestri concettuali degli anni 70, dal francese Daniel Buren al biellese Gilberto Zorio, fino alle giovani leve dell’area mediterranea e mediorientale, dai lavori stimati 5mila-25mila, ma non si presentano soltanto per fare affari. Chi nel 2007 aveva avuto questa intenzione, quest’anno ha dato forfait, come Tega di Milano o White Cube di Londra che avevano portato grandi classici, da «Verre» di Picasso (1922) ad «Anthrafuchsone» (2006) di Damien Hirst, sperando d’incontrare sceicchi dal portafoglio "no limits" ed erano rimasti a bocca asciutta. Piuttosto ci saranno giovani gallerie libanesi (numerosi sfollati abitano qui), molte indiane e asiatiche (che vedono in Dubai un ponte commerciale verso Ovest), solo sei statunitensi e un’australiana. La metà sono europee, da Vienna a Helsinki, perché a Dubai si ammira l’arte classica che fece grande l’Europa.

«Torno a Dubai perché è una fiera fresca – dichiara Giorgio Persano, da più di 30 anni all’avanguardia nella ricerca artistica – il mercato è tutto da costruire ed è più facile incontrare direttori di musei e critici d’arte. L’anno scorso vendetti un bel lavoro fotografico di Mario Merz (1925-2003) e quest’anno propongo una sua carta del 2000, una fotografia dell’afgana Lida Abdul (25mila$), premiata per la miglior opera alla Biennale di Sharjah (Emirati Arabi) e un video della panamense Donna Conlon (12mila$)». A Dubai hanno successo anche le sculture di gomma di Loris Cecchini e i paesaggi di Serse, proposti nel 2007 da Continua e subito venduti. Quest’anno la galleria toscana è nel comitato della fiera e porta, accanto a un «Tavolo» di Mona Hatoum (120mila$), opere di Pistoletto e della triestina Manuela Sedmack. Persano propone una ceramica da muro di Luisa Rabbia, eseguita per l’occasione (25mila$) e Oredaria presenta un calco corporeo a tecnica mista di Giovanni Manfredini (20mila), la tela «Verde luce tenue» del 92 di Ettore Spalletti (100mila$) e «Verso N.», frammenti di cartone di Alfredo Pirri (60mila$).

Marina Mojana

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