Rassegna stampa

Grandi nomi per riqualificare l’area dell’ex Fiera

Da polo fieristico a monumento dell’architettura moderna che cambierà il volto non solo di una delle arterie viarie più importanti della capitale ma dell’intera città. È entrato nel vivo il concorso internazionale per la riqualificazione dell’ex quartiere della Fiera di Roma, situato sulla Cristoforo Colombo.

Un’area strategica per la città, ben collegata sia dal centro che dall’aeroporto di Fiumicino. All’advisor Lazard, che insieme a Value Partners gestirà tutta la fase della vendita, sono pervenute manifestazioni d’interesse da 12 cordate, accompagnate nella fase progettale dal gotha dell’architettura mondiale. E le matite dei geniali progettisti (tra cui Massimiliano Fuksas, Norman Foster, Frank Gehry e Jean Nouvel) dovranno reinventare in chiave moderna tutta la zona fieristica (73mila mq), con la demolizione degli edifici preesistenti e la realizzazione di nuove strutture per circa 90mila metri quadri di superficie calpestabile.

Aree destinate principalmente al residenziale, ma supportate da strutture commerciali e terziarie. In particolare, i progetti dovranno prevedere spazi da destinare a centri commerciali di medio taglio, a negozi e complessi direzionali. Novità importante, parte delle aree residenziali potranno, entro certi limiti, essere destinate alla realizzazione di alberghi. Spazio anche a verde e parchi pubblici (circa il 50% dell’area), con una scuola materna, un asilo nido e la "Città dei bambini".

Un impegno rilevante, non solo in termini progettuali ma anche ingegneristici, che ha imposto la presenza dei principali big delle costruzioni come requisito fondamentale per partecipare alla gara. Scorrendo la lista delle cordate che hanno risposto alla chiamata della società fieristica controllata dalla Camera di Commercio di Roma (47,4%) e dal Comune di Roma (27,6%) spiccano i nomi di Beni Stabili, Astrim di Alfio Marchini, Vianini Lavori che fa capo a Francesco Gaetano Caltagirone, Salini Costruzioni, Imm.Co della famiglia Ligresti, i Toti attraverso la Sansedoni Spa e la Milano ’90 del Gruppo Scarpellini.

La presenza internazionale è assicurata dagli olandesi della Multidevelopment, i francesi di Altarea, i greci del consorzio G Aktor, gli indiani di M/s Zoom Developers e Shane Baghai e gli australiani della Babcock & Brown.

Ora con la consegna delle manifestazioni d’interesse si è conclusa la fase di prequalifica; una commissione di esperti ha cominciato a valutare la capacità patrimoniale delle cordate e l’aspetto qualitativo – pregio architettonico e impatto urbanistico – dei progetti. A gennaio si concluderà l’esame delle migliori soluzioni progettuali, ma solo dopo la conclusione dell’iter burocratico ( (con il via libera del Comune all’iter della variante del piano regolatore), previsto per fine febbraio 2008, verranno comunicate le cordate ammesse alla seconda e ultima fase: quella della scelta della migliore offerta economica per l’acquisto dell’area da riqualificare.

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