
Menarin: «Il mio compito qui non si esaurirà nel 2008»
(p.r) Fiera di Vicenza cambia e si appresta ad affrontare un 2008 che è un po’ l’esame della Spa, nata dalle ceneri di un ente che si è consumato troppo lentamente. Un impegno su più fronti, non ultimo quello economico, che Dino Menarin intende supervisionare di persona. Tra Fiera e Camera di Commercio, quindi cosa sceglierebbe? «In Camera di Commercio ho già detto che non mi ricandiderò, l’ho fatto ponendo la condizione del consenso che alla fine non c’è stato. Quanto alla Fiera avevo detto che sarei rimasto giusto il tempo per traghettarla, un anno o più, ma credo che il mio compito qui non finisca con il 2008». Sono minimo tre gli anni che, tra allargamenti strutturali e di obiettivi, serviranno alla Spa per definire il nuovo corso. È questo il futuro prossimo di Menarin, ma prima di spiegarlo si sofferma ancora sulle vicende dell’ente camerale: «Non so quando si chiuderà questa partita, ma si deve chiudere, altrimenti la spaccatura tra le categorie rischia di diventare insanabile». La soluzione? «Una sola chiude Menarin superare i personalismi». E poi torna a parlare della Fiera e degli impegni che si vede anche dalla scelta di presentazione dei nuovi progetti dello spazio Mithia di Montenapoleone a Milano peseranno sui conti della Spa. Siamo alla vigilia di far entrare degli investitori? «Lo sforzo di Fiera Vicenza non ha bisogno di interventi esterni, è il risultato di ridefinizione negli ambiti del budget e di una riorganizzazione delle risorse spiega il presidente ad oggi i soci tengono il controllo ma stiamo esaminando l’entrata di nuovi investitori, abbiamo parlato con istituti di credito e anche con qualche struttura fieristica». Il nome della Banca Popolare di Vicenza era già saltato fuori, mentre l’occhio di Fiera Vicenza è rivolto anche a Fiera Verona, con la quale ha già fatto un accordo sulla rassegna “Luxury & Yachts”. Le indiscrezioni parlano addirittura di una forte entrata di Verona in Via dell’Oreficeria, ma su questo il presidente non si sbilancia. Adesso l’obiettivo sono i competitor, le altre Fiere, compresa quella di Milano che magari potrebbero non prendere bene la discesa, lancia in resta, dei berici. «Ogni operazione nuova non può che causare perplessità», dice Menarin che conclude «Batterci sul campo? Che ci provino!»