Rassegna stampa

Fiere, uscire dall’ottica regionale

da Finanza&Mercati del 29-11-2007 Basta con una visione troppo regionalistica delle fiere italiane che hanno bisogno di un respiro più internazionale per essere competitive. Occorre dunque ripensare il decentramento fieristico alle regioni. Ed è di questo che si parlerà al secondo forum nazionale della filiera fieristica organizzato da Cfi, Comitato Fiere Industria, in collaborazione con Asal Assoallestimenti di Federlegno-Arredo che si tiene oggi a Palazzo Mezzanotte a Milano. Il tema del forum è riassunto nel titolo dell’iniziativa, «Specificità delle fiere e decentramento regionale: crisi e opportunità». Il federalismo ha senza dubbio avuto il merito di cambiare l’assetto del mercato fieristico e di produrre grande dinamicità. Tuttavia, lo spostamento alle regioni della gestione del sistema non ha rafforzato il sistema. Anzi, la domanda è se non manchi una forma di coordinamento nazionale che consenta di migliorare l’efficienza del mercato interno e di essere competitivi sul mercato internazionale. Quello delle fiere è un settore che negli ultimi sei è cresciuto in maniera esponenziale. Tra tutti spicca la regione Lazio passata dai 36.000 metri quadrati del 2000 ai 145.000 del 2006 (+300%). In evidenza anche Campania (+130%), Umbria (+l08%), Veneto (+82%) e Lombardia (+78). Sono i dati di una indagine Cermes-Bocconi che mettono in luce come il settore fieristico produca un fatturato diretto di circa 1,5 miliardi di euro a cui va sommato il consistente indotto per arrivare a oltre 10 miliardi di euro di fatturato. Al forum, dove sarà presentato il progetto realizzato da Cfi in collaborazione con Asal Assoallestimenti per rafforzare la competitività internazionale del sistema fieristico italiano attraverso un coordinamento delle politiche regionali, prenderanno parte i presidenti delle due associazioni organizzatrici, Gaetano Marzotto e Pierpaolo Vaj, il presidente di Aefi Raffaele Cercola, il Presidente di Confindustria Anie e Ancma Guidalberto Guidi e l’economista Carlo Cambini.

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