
Galli: «Costruire il polo fieristico non fu un errore»
(e.c.) Era presidente della Provincia quando Villa Erba venne acquistata dall’amministrazione di via Borgovico, nel 1985, e subito dopo fu il primo presidente della società del polo fieristico. Oggi il segretario provinciale dell’Udc, Giancarlo Galli, che della nascita del centro espositivo fu tra i più convinti sostenitori, guarda al passato senza rimpianti. Anzi, a chi parla di una struttura nata già vecchia e superata ribatte con un secco no. «Non penso proprio che il progetto di Villa Erba sia nato superato – sostiene – Lo dimostra il fatto che sull’iniziativa ci fu la convergenza di tutti gli enti locali, del mondo produttivo, della Regione e così via. A meno che non si voglia sostenere la tesi che tutti questi soggetti sbagliarono clamorosamente valutazione, ritengo che i problemi siano insorti successivamente». L’unica concessione riguarda i tempi estenuanti della discussione. «Una volta presa tutti insieme la decisione di comprare Villa Erba – rievoca Galli che ai tempi, come detto, era presidente della Provincia – impiegammo soltanto cinque mesi per perfezionare l’acquisto. Fu semmai la discussione dei cinque anni precedenti che durò troppo». Tornando al presente, però, Galli ammette che qualcosa va cambiato. «Villa Erba doveva rappresentare la vetrina dell’economia e del turismo comasco – sottolinea l’esponente centrista – Adesso, quegli obiettivi sono superati, perché il turismo non è mai decollato sul serio e la seta è andata in crisi profonda. È chiaro che Villa Erba deve adeguarsi ai mutamenti e puntare semmai a diventare un polo di eccellenza della formazione o, perché no, una sede universitaria. Altrimenti, il rischio di rimanere fuori dai giochi diventa serio».