Rassegna stampa

«Serve maggior coordinamento tra fiere in Italia»

BEGIN FIRMA -> Olga Bussinello Per superare il particolarismo regionale e fare massa critica verso le istituzioni nasce la filiera del sistema fieristico italiano. Maggiore collaborazione fra gli enti fieristici ma, soprattutto, coinvolgimento diretto anche degli organizzatori privati, sono, infatti, i due perni su cui ruoteranno tutti i futuri progetti dell’Aefi, l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane, che si è riunita ieri a Verona al centro congressi di Veronafiere. Dell’associazione, fondata nel 1983, fanno parte 40 centri fieristici italiani per un fatturato complessivo di 60 miliardi. Ogni anno sono circa mille le manifestazioni fieristiche che si tengono in Italia, di cui 195 sono a livello internazionale, 422 nazionali e 113 regionali o locali, coinvolgendo oltre 20 milioni di operatori fra italiani e stranieri. Oltre al presidente di Aefi, Raffaele Cercola, al presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti, e al direttore generale di Veronafiere e vicepresidente Aefi, Giovanni Mantovani, è intervenuto in rappresentanza del Comune di Verona l’Assessore agli Enti partecipati, Sandro Sandri. «Non esistono problemi di concorrenza interni all’associazione», ha detto Cercola, «il nodo da sciogliere è la frammentarietà normativa dovuta al trasferimento di competenze dallo Stato alle regioni. Ogni regione legifera senza tenere conto che l’attività e gli interessi veicolati dai centri fieristici vanno oltre i confini territoriali e devono perciò essere inseriti in una logica di sistema extraregionale». «Manca soprattutto un coordinamento nazionale, che raccordi le esigenze di tutti i soggetti coinvolti, evitando così antipatiche e dannose sovrapposizioni di eventi assolutamente simili», ha incalzato Mantovani, «una cattiva gestione dei calendari fieristici, infatti, non solo crea confusione e competitività fra gli stessi poli fieristici, ma soprattutto danneggia la nostra immagine all’estero». Veronafiere è il primo organizzatore diretto di manifestazioni fieristiche, secondo in Italia per fatturato (70,434 milioni di euro nel 2006) e al 12° posto in Europa, Lo scorso anno l’azienda ha venduto 600.722 mq netti a circa 14 mila espositori e per il quadriennio 2007-2011 ha previsto un investimento di 68 milioni di euro per consolidare il proprio ruolo nei 4 settori di punta (agricolo-agroalimentare, edilizia -costruzioni, mobile ed arredo e tempo libero). «Per incentivare la competitività e l’efficienza del settore», ha detto ancora Manotvani, «molti associati stanno investendo nelle proprie strutture e nei servizi offerti alle aziende e ai consumatori. Come associazione spingeremo per arrivare alla certificazione di qualità volontaria di tutti gli associati. Attualmente fra i soci è solo Veronafiere a essere certificata». END FIRMA ->

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