
Un nuovo padiglione alla Fiera del levante
Il futuro, dalla tolda della Fiera del levante, è lungo non più di tre anni. Per il 2010 la campionaria «cambierà faccia» come dice il presidente Cosimo Lacirignola. «Sì, quello non è un traguardo irraggiungibile» conferma l´ingegner Giuseppe Monti, dirigente del servizio che si occupa del patrimonio di un quartiere grande 300 mila metri quadrati. Però già dal 2009 dovrebbero materializzarsi i primi risultati della massiccia Operazione maquillage. Quando Conscoop, il consorzio di cooperative forlivesi capofila delle imprese che a Bari s´impegnano per rimettere in piedi il teatro Petruzzelli, consegnerà chiavi in mano un padiglione nuovo di zecca. Andrà ad aggiungersi ai settantasette esistenti, ma avrà una caratteristica che lo renderà unico: sarà illuminato o riscaldato o rinfrescato attraverso un impianto fotovoltaico da sistemare sul tetto, impianto capace di produrre 1 megawatt di energia, da impiegare eventualmente per altre esigenze o, addirittura, nei periodi di magra pronta ad essere “girata” ad Enel. Il “baraccone” tecnologicamente avanzato non è piccolo: 18 mila metri quadrati. Né occorreranno i classici due soldi per tirarlo su: piuttosto, qualcosa come 25 milioni di euro (fondi Cipe), compreso il denaro necessario per climatizzare tutte quante le altre aree espositive, che come stanno le cose sono paragonabili a delle vere e proprie saune, insopportabili. Il “ciak, si gira” sarà dato entro quest´anno. Poi tra gennaio e la primavera dell´anno prossimo si apriranno altri due cantieri, ancorché sia Monti, sia Lacirignola fanno gli scongiuri. Il primo dovrebbe essere quello che consentirà la ristrutturazione dell´ingresso di Via Verdi – a ridosso del vecchio stadio: passeranno da lì tutti i partecipanti alle diciassette fiere cosiddette specializzate. Il secondo, di fronte al Cus, prevede di rivoltare come un calzino quello Orientale e la costruzione di due autosilo, in grado di accogliere un migliaio di automobili, nella maggior parte dei casi quelle di espositori e fornitori costretti con i tempi che corrono a trovare riparo, non senza grattacapi e disagi, all´esterno della Fdl. Rimane ancora un sogno ad occhi aperti la realizzazione di un centro congressi degno di questo nome. Come per ora sono soltanto annunciati i tempi destinati a trasformare la Fiera in una società per azioni. Il governatore Nichi Vendola non più tardi di un paio di mesi fa, aveva assicurato: «Nel 2008 ci sarà il salto di qualità». Il comunista si batte per «privatizzarla», la Fiera: perché «deve muoversi seguendo le regole del mercato» e non con addosso i panni del «carrozzone regionale». La legge che darà vita alla spa dovrebbe essere presentata all´Assemblea pugliese dal vicepresidente della giunta Sandro Frisullo, entro novembre: gli enti fondatori – Provincia, Comune e Camera di commercio – continuerebbero ad essere i proprietari, ma la gestione della stessa Fiera sarebbe affidata ad imprenditori privati, che avrebbero la maggioranza delle azioni. Frisullo sottolinea che «questo asset forte» non può più essere affidato ad «interventi episodici e occasionali» giacché deve caratterizzarsi sempre di più come il luogo degli scambi, della cooperazione nonché degli affari tra Puglia, Mediterraneo, Balcani: «La politica ha il compito di stringere relazioni, tracciare nuove strade, ma le aziende devono percorrerle». E´ arrivato il momento insomma, che la Caravella prenda il largo. E se come non è improbabile, saranno investitori stranieri a salire sul ponte di comando della futura società per azioni, nessuno griderà allo scandalo. Lavori in corso. (l. p.)