Rassegna stampa

«Uniamoci per vincere sui mercati globalizzati»

Si aprirà giovedì 4 ottobre la 42a edizione di Marmomacc a Veronafiere, una delle rassegne di riferimento per gli operatori internazionali. Che quest’anno potranno dialogare con oltre 1.500 espositori provenienti da oltre 110 Paesi su una superficie netta di 76mila metri quadrati: attesi oltre 65mila operatori e visitatori e 300 giornalisti. Alla vigilia della manifestazione i rappresentanti delle associazioni scaligere analizzano il momento che sta vivendo il settore – positivo a giudicare da alcuni parametri economici anche se le nuvole all’orizzonte non mancano – delineandone l’immediato futuro. «Marmomacc», spiega Diego Testi, presidente della sezione veronese di Confindustria Marmo, «attira un notevole flusso di operatori. Ma molti operatori esteri possono trovare interesse per quei Paesi dove il prezzo è molto concorrenziale. Lo abbiamo visto dai dati del primo semestre 2007, un dato positivo anche se ad un primo trimestre in crescita s’è contrapposto un secondo trimestre in calo sia sul mercato tedesco che su quello americano. Servono strategie nazionali: attraverso Pietra Naturale ed il Centro Servizi Marmo di Volargne con cui parteciperemo al tavolo Sistema Marmo Italia. Obiettivo? Presentarci uniti alle maggiori fiere internazionali, diffondendo un’immagine collettiva sia in termini di prodotto che di servizi come la marcatura Ce, installazione e posa, istruzioni di cura e manutenzione dei nostri prodotti, design innovativo, assistenza agli architetti e designer». Marmomacc è «la fiera del marmo», sintetizza Gualtiero Alberti, presidente della sezione marmo di Apindustria. «Qui conseguiamo risultati positivi ogni anno», spiega Alberti. «Attraverso il Centro servizi per il marmo, che abbiamo contribuito a costituire, dobbiamo continuare con un’azione incisiva per affinare servizio e qualità verso i clienti. Anche alla luce di un primo semestre contraddittorio in cui si evidenzia una costante riduzione della redditività che si riflette sugli investimenti. Senza contare l’instabilità dei mercati finanziari che ha un peso tutt’altro che indifferente». Filiberto Semenzin, presidente del Centro Servizi per il marmo di Volargne, non ha dubbi: «A Marmomacc verificheremo, sul campo, gli umori del settore. Vi è preoccupazione sulla forte presenza internazionale che deve essere vista come stimolo ed opportunità: compito principale delle nostre imprese deve essere anche quello di presentarsi come vero punto di eccellenza a livello mondiale». Rino Ferrari, presidente del Consorzio Val di Pan, guarda oltre la manifestazione: «Marmomacc? Una vetrina invidiabile, attesa dagli operatori nonostante alcune aziende anche del mio consorzio si siano defilate. Chiaramente non si può ridurre tutto alla Marmomacc. È necessario partecipare anche a fiere che si svolgono nei Paesi emergenti. Come Consorzio abbiamo in cantiere uno specifico sito web promozionale. Il 2007? Credo che riusciremo a concluderlo sulla falsariga del 2006». «Si nota», conclude Francesco Antolini, presidente di Asmave, «un discreto ritorno al made in Italy da parte della clientela internazionale, attirata in passato dai prezzi bassi dei mercati emergenti, che però possono essere un’opportunità se sfruttati in funzione del nostro sistema produttivo. È pur vero che servizio e qualità superiori non possono essere superati dal solo prezzo. Il tutto attraverso una politica di sistema finalmente tale. Penso alla recente esperienza fieristica di Norimberga che ha visto la partecipazione di diverse imprese associate ad Asmave in un’area comune. Esperienze, queste, da incentivare».G.BO.

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