
Fiere, alleanza a tre per il Nord-Est
Andrea Biondi
BOLOGNA
È in dirittura d’arrivo un maxipolo espositivo del Nord-Est tra le Fiere di Verona, Vicenza e Venezia.
Ad annunciarlo è stato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani, intervenuto ieri a Bologna a un convegno sul sistema fieristico nazionale. «Stiamo lavorando alla creazione di una rete fieristica dal fatturato aggregato sui 150 milioni», ha precisato Mantovani che, per quanto riguarda i tempi, ha indicato per settembre il momento in cui il progetto prenderà forma. Il risultato sarà nelle «sinergie industriali e nella nascita di strutture comuni di servizi avanzati. Si cercherà anche di razionalizzare le manifestazioni puntando a fare di Venezia una "vetrina" per eventi di alto livello», ha puntualizzato il direttore generale di Veronafiere (100 milioni di fatturato aggregato, specializzata nell’agroalimentare) che ha parlato di un progetto condiviso con Veneziafiere (di cui Verona possiede il 34% e i cui ricavi diretti sono 1,1 milioni) e Fiera di Vicenza (26 milioni di fatturato diretto, specializzata nell’oreficeria) «ma non chiuso ad altre realtà del Nord-Est».
La necessità di fare sistema è stato il leit motive del convegno cui, oltre al ministro per il Commercio internazionale Emma Bonino, ha partecipato il gotha del sistema italiano che, con 7,5 milioni di metri quadri di superficie venduta, è secondo alle spalle della Germania. Ma, come ha commentato Francesca Golfetto, direttore Cermes, «è ancora troppo frammentato visto che le tre forze principali nel panorama nazionale, Milano, Bologna e Verona, insieme vendono solo il 29% delle superfici commercializzate». Il presidente dell’associazione delle fiere (Aefi) Raffaele Cercola si è così rivolto al padrone di casa, l’assessore alle Attività produttive e coordinatore per la Conferenza delle regioni, Duccio Campagnoli, e al ministro Bonino per chiedere «un maggiore coordinamento». Richiesta accolta dal ministro che ha annunciato l’avvio di un tavolo, precisando però: «Non datemi una mission impossible. Si coordina con la potestà normativa, e in questo settore non ce l’ho, o con i soldi», facendo capire che anche quelli mancano.
A margine dell’incontro – cui ha partecipato anche il presidente di Fiera Roma, Roberto Bosi, che ha annunciato un’intesa con Bologna per iniziative che potrebbero partire dal 2009 – si è registrato anche un botta e risposta polemico fra l’a.d. di Fiera Milano, Claudio Artusi e Michele Porcelli, a.d. di BolognaFiere. «Con Bologna – ha detto Artusi che in maggio aveva aperto alla possibilità di creare una "casa comune" con la fiera emiliana – non abbiamo ancora trovato un terreno operativo comune, ma ci riusciremo. Per le intese però occorre essere in due. Finora abbiamo fatto delle proposte non accolte. Mi piacerebbe che qualcuno, ogni tanto, le facesse anche a me». «Non mi risultano proposte», è la replica dell’a.d. di Bologna che ha anche puntato l’indice sulla joint venture di Milano con Hannover per promuovere manifestazioni ed eventi in Cina. «Noi – dice Porcelli – in Cina ci siamo da 11 anni con uffici nostri e otto manifestazioni di livello mondiale. Casomai è Milano che può avvalersi della nostra esperienza».