
Lo shopping dei musei
La coincidenza della Biennale, Art Basel, Documenta e l’esposizione di scultura di Münster ha fatto sì che alcuni sostenitori dei musei statunitensi, come i club dei collezionisti del Museo di Arte Moderna di San Francisco e il Consiglio dei giovani collezionisti del Guggenheim, abbiano saltato Basilea. Ciò potrebbe aver interessato le vendite, perché molto spesso sono proprio i membri di tali gruppi guidati da un curatore, che comprano un lavoro e poi lo danno al museo.
Questo processo negli Stati Uniti è incoraggiato dagli incentivi fiscali: un individuo che ha un reddito imponibile lordo di 500.000$ e dona un lavoro del valore di 150.000$, pagherà tasse solo su 350.000$, con un risparmio d’imposta di 52.500$ (presupponendo la fascia di reddito più alta). Il risparmio può essere fatto fino al massimo del 50% del reddito imponibile.
Difatti le collezioni dei musei negli Stati Uniti devono quasi tutto alla politica fiscale federale che incoraggia le donazioni private. Inoltre un americano che compra arte fuori degli Stati Uniti non paga tassa d’importazione quando rientra in sede, mentre un italiano che importa in Italia un’opera nell’Unione Europea (per esempio dalla Svizzera) paga l’Iva del 10% sul relativo valore.
Sebbene pochi musei americani abbiano fatto shopping ad ArtBasel (anche per via dell’euro forte), alcuni acquisti sono stati messi a segno dai musei europei. Il dealer di Salisburgo e di Parigi, Thaddaeus Ropac, ha venduto Jessica (2007) di Alex Katz, al museo Albertina di Vienna per 190.000$. Una versione di piccolo formato di Jessica (1996) era stata battuta nel 2002 da Dorotheum a 6.165$. La galleria londinese Annely Juda ha venduto Il paralume (1969) di Man Ray a un museo europeo per 87.000. E il museo d’arte moderna di Istambul ha comprato, tra le altre cose, Ugly faces di Tony Cragg (2006) per 275.000 dalla galleria Kewenig di Colonia.
Anna Somers Cocks
Georgina Adam
CONO DI LUCE
Craig Robins punta su tre giovani artisti
– Oltre 200 aerei privati sono atterrati al Basel-Mulhouse per portare collezionisti nella città svizzera dal 13 al 17 giugno per la 38esima edizione di ArtBasel. Confessa di aver speso più di quanto avesse in programma, l’imprenditore immobiliare di Miami, Craig Robins titolare della Dacra Developments. «Ho acquistato opere di giovani artisti dai 6 ai 40 mila euro ciascuno». Dai galleristi Friedrich Petzel e Daniel Buchholz ha comprato opere di Paulina Olowska, Richard Hawkins e Thomas Eggerer. Il giovane collezionista ha poi scelto un’opera del 1970 dell’affermato maestro californiano John Baldessari, rappresentato da Marian Goodman Gallery, le cui grandi opere sono state battutte in maggio all’asta tra i 150 e i 350 mila dollari. Robins oltre ad aver dato vita al Design District a Miami Beach è il promotore dell’edizione americana di ArtBasel.