
Le tentazioni della Fiera
Marco Morino
Una Fiera sempre più internazionale, con una quota crescente di manifestazioni organizzate in proprio e disponibile a stringere alleanze a tutto campo, anche con il rivale storico – cioè Fiera Milano – se i colloqui in corso da settimane sfoceranno in un progetto comune e condiviso. «Sulle ipotesi di collaborazione – chiarisce l’amministratore delegato di Fiera Bologna, Michele Porcelli – non escludiamo niente a priori: con Rimini e con Parma stiamo facendo delle valutazioni ed entro l’estate prenderemo una decisione. Anche con Milano non escludiamo degli sviluppi, però in questo caso – sottolinea Porcelli – vanno esaminati attentamente i pesi e gli interessi in gioco. Se parliamo di una società comune Bologna-Milano per promuovere il made in Italy sui mercati esteri, allora dobbiamo sempre ricordare che il 70% delle fiere italiane nel mondo è targato Fiera Bologna».
Porcelli affila le armi e annuncia una raffica di novità per l’anno 2008. La rottura del matrimonio con il Saiedue, lo storico salone dell’architettura, della finiture d’interni e delle tecnologie per l’edilizia che dal 2008 si trasferirà a Milano nel nuovo polo di Rho-Pero (dove muterà nome in Made Expo), è già superata. Bologna ha scelto di presentarsi nella tana del lupo, alla Triennale di Milano, per spiegare al pubblico e agli operatori che non intende abdicare al ruolo di fiera leader nel settore delle costruzioni e anzi punta a rafforzare ulteriormente l’offerta. «Abbiamo messo a punto – spiega Porcelli – il sistema integrato Saie, con un nuovo posizionamento del Saie (si svolgerà in ottobre in abbinata con Saie energia, ndr) e il lancio di due saloni nuovi di zecca: Saie Spring e Progetti&Paesaggi (12-15 marzo 2008). Non si tratta solo di lanciare delle nuove fiere, ma di caratterizzare Bologna come punto di riferimento per la comunità internazionaledell’architettura». L’abbandono del Saiedue è stato una sferzata per Bologna, che ha deciso di premere ulteriormente l’acceleratore sulle fiere all’estero. «A inizio settembre – ricorda Porcelli – lanceremo ShContemporary, la prima mostra internazionale di arte contemporanea in Cina che si terrà, organizzata da Bologna Fiere, a Shanghai nel prossimo mese di settembre».
A proposito di organizzazione, Porcelli sottolinea un dato con una punta d’orgoglio: «Il peso sul fatturato di Fiera Bologna della manifestazioni dirette viaggia intorno al 62-63% ed è destinato a salire ancora». Anche il nuovo Saie Spring è di proprietà di Fiera Bologna. «I progetti di espansione del gruppo trovano fondamento – nota l’amministratore delegato – in un bilancio molto positivo». L’esercizio 2006 (l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio è stata convocata per il prossimo 3 luglio) registra un fatturato consolidato di 119 milioni di euro, un risultato operativo di circa 9 milioni e un risultato ante imposte di 5,5 milioni. L’andamento dell’esercizio non è confrontabile con quello precedente per la diversa ciclicità delle manifestazioni pluriennali, ma segna un miglioramento rispetto alle previsioni con una crescita del 12% del Mol e del 49% del risultato netto. «Desidero anche segnalare – dice Porcelli – che è in corso di attuazione il piano di investimenti 2004-2008, che prevede un impegno di 230 milioni di euro. Il piano è in totale autofinanziamento, quindi coperto con il cash flow o con il ricorso all’indebitamento».
A livello di infrastrutture per l’accesso, Porcelli ricorda l’apertura del casello autostradale Fiera, «in netto anticipo rispetto alle previsioni e che rappresenta certamente un elemento di qualificazione aggiuntiva per il quartiere bolognese». Ma la mente è già rivolta a Oriente, la grande frontiera per lo sviluppo di Bologna, dove si svolgono il Cosmoprof Asia a Hong Kong e a Shanghai. E nel corso dell’ultimo anno è stato definito l’accordo, con il partner asiatico Cmp, per l’acquisizione della quota di maggioranza della Guangzhou Beauty Expo (Canton), la più grande fiera cinese della cosmesi.
QUI RIMINI
Si gioca la carta internazionale
Rimini Fiera sbarca in Cina
Per crescere Rimini Fiera gioca la carta della internazionalizzazione, portando all’estero alcuni degli eventi più noti del suo calendario italiano. Negli Emirati Arabi in marzo si è svolto Sia Guest Dubai, rassegna sul contract alberghiero, mentre a maggio c’è stata la seconda edizione di Ecomondo Mosca, sulle tecnologie per l’ambiente. Nel 2008 si replicherà a Shanghai con Ecomondo China. In programma per il Brasile Fithep Mercosur do Brasil, Salone internazionale sulla produzione dolciaria artigianale.
Intanto in Italia la Fiera di Rimini ha avviato un’intesa con la Fiera di Roma. L’accordo ha portato all’organizzazione nella Capitale della prima edizione di Globe, rassegna internazionale del turismo, e al trasferimento da Firenze della Borsa del Turismo Congressuale, la cui prossima edizione si terrà a novembre. Sempre a Roma, Rimini Fiera organizza l’edizione autunnale
di Enada, la Rassegna internazionale degli apparecchi da intrattenimento.
Il Gruppo Rimini Fiera ha chiuso il 2006 con un risultato positivo realizzando un giro di affari pari a 85,6 milioni di euro. Se confrontiamo questo dato
con il fatturato del 2004,
anno in cui vi furono le stesse manifestazioni, dal momento che diversi eventi sono biennali, si vede un incremento del 25,1 per cento. Il Mol ha raggiunto i 23 milioni. «In un mercato fieristico particolarmente competitivo – commenta il presidente di Rimini Fiera, Lorenzo Cagnoni – abbiamo ottenuto risultati incoraggianti che ci collocano al terzo posto nella graduatoria delle fiere italiane. Non possiamo poi dimenticare gli effetti prodotti dalla presenza
del salone espositivo sul territorio e sull’economia locale, benefici indiretti stimati in oltre 900 milioni di euro».
In autunno, infine, Rimini Fiera avvierà la costruzione del nuovo Palacongressi. La struttura, con capienza di 9.300 posti, sarà ultimata entro il 2009.
B. Cav.
PARMA RILANCIA
«MaidireMao», il pop si fa largo
A Parma Pop art e antiquariato
«Un secondo semestre intenso». Ugo Calzoni, amministratore delegato delle Fiere di Parma, commenta così i secondi sei mesi dell’anno della società fieristica parmense che in Russia ha appena concluso la prima edizione di Vinitaly-Cibus Mosca e San Pietroburgo.
I prossimi appuntamenti la impegneranno in due delle sue principali aree di business fieristico: l’antiquariato e la meccanica applicata all’industria alimentare.Si comincerà a settembre con una nuova e rinnovata edizione di Mercanteinfiera, la più importante rassegna continentale di modernariato, antiquariato e collezionismo, che per la prima volta proporrà in contemporanea ai nove giorni di apertura al pubblico (22-30 settembre) e ai due riservati agli operatori (20 e 21 settembre) l’anteprima internazionale di una mostra dedicata alla pop-art cinese, dal singolare titolo: «MaidireMao. Una mostra per servire il Pop». «L’evento – spiega Calzoni – è stato realizzato con la collaborazione di Piero Chiambretti, Gherardo Frassa, Philippe Daverio e di buona parte dell’intellighenzia milanese culturalmente e generazionalmente legata ad un periodo storico, e politico, in cui la Cina era vicina e Mao rappresentava una speranza, e un’icona, per molti intellettuali».
Tra le altre novità del calendario parmense il 30 di ottobre si terrà Cul du Camion, che in un solo giorno di scambi serrati tra professionisti dell’antiquariato proporrà un nuovo standard di evento fieristico. Un omaggio ad una tradizione tutta francese di trattative, scambi e vendite con la merce non ancora del tutto scesa dal camion. Ma il 2007, come tutti gli anni dispari, è anche l’anno di Cibus Tec la rassegna dedicata alle tecnologie per il mondo alimentare che si terrà
dal 17 al 20 ottobre.
«Una grande edizione, quella che stiamo preparando, aperta a nuovi settori e con una profonda vocazione internazionale», conclude Calzoni.
B. Cav.