
Fiera del Levante: comincia l’era del sociale
di Claudio Cimaglia In seno ad una decisione presa tra i soci fondatori dalla Fiera del Levante di Bari, nasce “Levante Philanthropy”, progetto che vede la Fiera come organismo promotore di una serie di attivttà “no profit” per a tutela e la salvaguardia sociale del territorio. Primo ente fieristico sul panorama europeo, parallelamente agli obiettivi commerciali ed economici, di cui da sempre si occupa, la Fiera del Levante da oggi si interesserà anche ad una serie di iniziative di carattere sociale volte ad offrire il proprio contributo per risolvere, o quanto meno lenire, una serie di problemi che colpiscono il territorio su cui l’ente opera. Il progetto è stato presentato questa mattina dal Presidente della Fiera del Levante, Cosimo Lacirignola, in presenza del Sindaco di Bari, Michele Emiliano, del Presidente della Provincia, Vincenzo Divella, e del Vice Presidente della Camera di Commercio di Bari, Antonio La Forgia. “Levante Philanthropy”, ha spiegato Lacirignola, nasce dall’esigenza di contribuire allo sviluppo del terriotorio regionale non solo con un contributo di natura ecomica ma anche sociale. La prima attività che questo progetto si è prefissata riguarda la distribuzione di certo numero di biglietti, ad aziende e società, il cui ricavato sarà devoluto per l’80% ad iniziative di natura sociale sul territorio e il restante 20% per quelle di carattere internazionale. Il tutto, ha continuato Lacirignola, rientra nell’intenzione di seguire un percorso strategico che ha per obiettivo la risoluzione di grandi problemi di cui la Puglia è vittima, ossia in primis i giovani, lo sviluppo dei talenti, i minori a rischio, le università e i corsi di formazione. La seconda grande questione riguarda il sistema socio-sanitario, ossia programmi volti alla tutela degli anziani, dei diversamente abili, della gente colpita da malattie rare; si farà molta attenzione alle problematiche di natura ambientale attraverso progetti aventi per oggetto lo sviluppo sostenibile e la riqualificazione ambientale. Infine, il quarto punto su cui si ha intenzione di soffermarsi riguarda la cultura e la cooperazione internazionale. Ad ogni edizione della Fiera del Levante verranno selezionati un serie di progetti che beneficieranno dei ricavi ottenuti con le iniziative di “Levante Philanthropy”, inseriti in un percorso strategico. Questi progetti saranno scelti da un Comitato Etico, ancora in fase di organizzazione, che avrà il compito di stabilire quale sarà il progetto migliore, in quel dato momento, all’interno delle quattro tematiche di cui sopra. Molto entusiasta di questa iniziativa innovatrice si è dichiarato Emiliano, il quale accertato che tutti gli enti policitici locali sono d’accordo sulla validità di tale svolta, è stato orgoglioso di parlare della città di Bari come grande centro di accoglienza e solidarietà. “Attività di questo tipo svolgono anche una funzione di sensibilizzazione tramite cui tutti i cittadini possono diventare persone migliori”, ha concluso Emiliano, invitando le aziende a contribuire tramite l’acquisto di numerosi biglietti. Anche Divella ha accolto più che favorevolmente il “Levante Philanthropy”, specificando come l’Ente Fiera voglia stimolare le imprese per una collaborazione con il sociale. Una Fiera dunque, non più legata solo ad una tradizione, ad una sorta di evento folkloristico, ma interessata in maniera diretta alle problematiche del territorio su cui da sempre opera. Un Fiera che diventa, a tutti gli effetti, una componente essenziale del sistema sociale, oltre che di quello politico-economico e, come ha sottolineato La Forgia, un Ente che lancia un nuovo segnale riguardo ad una ulteriore ambito in cui vuole essere protagonista.