
Lingotto d’oro
Lingotto d’oro La firma del patto è prevista per luglio, ma la stretta di mano segreta e decisiva, in grado di miracolare il destino del Lingotto, c’è stata ieri alle 16, nell’ufficio del presidente di Expo 2000 Fabrizio Gatti. Insieme con lui, attorno a quel tavolo, Mario Lombardi, amministratore delegato di Fiat Partecipazioni spa e Renzo Mora, direttore del settore Patrimonio del Comune. Sul tavolo, la bozza di quella svolta che darà, non solo alla «navire de guerre» sorta negli Anni Venti in via Nizza e tanto cara a Le Corbusier, ma anche all’economia della città tutta, una boccata d’ossigeno. Dietro quella stretta di mano c’è l’esplicita volontà di Fiat di gestire in prima persona l’area congressi di Expo 2000 (i muri sono già di sua proprietà) e trasformare quei 70 mila metri quadrati nella sede ufficiale dell’attività di convention del gruppo. Decisione destinata a cambiare non poco il destino del pianeta congressi incastonato nel cuore della cattedrale ridisegnata da Renzo Piano: perchè non solo Fiat non vuole più disfarsi dell’immobile (46 milioni di euro) come appariva inevitabile prima che i conti dell’azienda tornassero in attivo, ma, attraverso questo patto, si impegna a rinnovare completamente la parte tecnologica del Lingotto. Una decisione che solleva gli enti locali da un problema non solo finanziario dando così la possibilità a Comune e Regione di dedicarsi d’ora in poi totalmente alla promozione dell’attività congressuale sotto la Mole. Un passo decisivo, dunque, che va in due direzioni: la trasformazione di quel centro congressi nel più moderno del Nord Ovest e una città e una Regione che investono risorse per promuovere il turismo d’affari. Non dimentichiamo infatti che l’attuale frammentazione dei proprietari del Centro Fiere e la sua scarsa modernità non solo secondo Federalberghi sta alla base della crisi degli hotel di lusso. Non più tardi di ieri, proprio nello stesso giorno in cui Fiat ed enti locali (la Regione non era presente, ma è al corrente di tutto) s’incontravano per mettere a punto l’operazione, il Gta, gruppo turistico alberghiero che fa capo all’Unione Industriale, gestendo 2500 camere di lusso (ma anche il presidente di «Convention Bureau» Livio Besso Cordero) puntavano il dito ancora contro il «malfunzionamento del centro congressi». Secondo Fabrizio Gatti, il presidente di «Expo 2000», questo accordo farà voltare pagina al Lingotto: «Anche se non abbiamo ancora firmato nessun tipo di documento, la volontà è apparsa chiara. Sappiamo che è stato lo stesso dottor Marchionne, di recente, ad apprezzare queste sale. Ora Fiat, i cui bilanci sorridono, decide di riprendersi il Lingotto e rilanciarsi alla grande nell’attività congressuale. Non possiamo che esserne lieti». Il patto, quando andrà in porto, potrebbe imporre una revisione degli assetti societari di «Expo 2000» che presto avrebbero dovuto prevedere che il Comune diventasse socio maggioritario con il 51 per cento (oggi possiede il 22,65, la Regione il 25,35, Fiat il 18,9, la Camera di Commercio il 13,9, il 9,3 l’Unione Industriale). Davvero un gran bella notizia, dunque, che, sommata alla volontà, da parte della Regione. di acquisire i muri del centro fiere messe in vendita dal presidente di Promotor Alfredo Cazzola permetteranno una gestione efficace della Grande Fabbrica. Tutto esaurito per almeno due anni. La Fiera del Libro l’ha già prenotato Ricordate la querelle sull’ampliamento della Fiera del Libro all’Oval? Scorrendo le prenotazioni del 2008 di quel magico spazio nato dalla matita dello studio londinese Hok Sport, si scopre che la prossima primavera è stato già prenotato per ospitare i libri. «Giusto per non sapere nè leggere nè scrivere» ironizza il presidente di «Expo 2000» Fabrizio Gatti. Il suo buon umore, al di là dell’ottimo esito del vertice pomeridiano con Fiat e Comune, nasce quando illustra il successo riscosso dall’Oval scandito da prenotazioni già esaurite fino al 2009. Si va dalla mostra canina alla convention sulle pari opportunità, da un non meglio identificato «evento collegato al mondo ippico» al congresso mondiale degli architetti. «Se gli albergatori si lamentano della scarsa ospitalità del centro congressi del Lingotto – spiega – saranno soddisfatti nello scoprire che l’Oval funziona a pieno ritmo». Sì, ma quanto si aspetterà ancora a collegarlo al Lingotto? «Abbiamo già fatto realizzare il progetto, non si tratta di una cosetta da poco – risponde Gatti mostrando i disegni – deve essere una passerella sospesa e coperta lunga circa mezzo chilometro. Per ora il preventivo è piuttosto alto, fra i 5 e i 6 milioni di euro, ma contiamo magari di realizzarla con meno oppure di farci aiutare da qualche sponsor». Secondo l’esperto di eventi e convention, dunque, per gli operatori turistici che lavorano sotto la Mole, si tratta di tenere duro ancora per quest’anno (fra l’altro il 4 luglio ci sarà la grande presentazione della nuova Fiat 500, una gran bella occasione) perchè il 2008 varrà oro dal punto di vista del richiamo congressuale. Per il 2007 invece, fa un po’ tristezza ricordare che fra gli eventi di maggior rilievo (fra il 16 e il 20 ottobre) c’è il congresso nazionale Siaarti, «Anestesia, Analgesia, Rianimazione». Bel salto nel buio rispetto alle Olimpiadi vero? «Intanto quel convegno porterà comunque a Torino 1800 partecipanti in 4 giorni – ribatte ancora Gatti – ed è risaputo che un signore che si muove per lavoro spende cinque volte tanto rispetto al turista qualunque, ma è scorretto dimenticare che dal 4 al 13 agosto sotto la Mole si tiene anche il Congresso mondiale di Chimica: 1000 partecipanti per 7 premi Nobel». Emanuela Minucci