
Genova rilancia la pesca con le idee di «Slow fish»
Jada C. Ferrero
GENOVA
Approfondimenti e passione modulati in chiave ittica, abbinando etica e gusto. È quanto promette "Slow Fish" 2007, alla Fiera di Genova dal 4 al 7 maggio. Questa terza edizione, primo lancio in grande, suggella definitivamente il matrimonio fra Liguria e Slow Food, l’associazione fondata da Carlin Petrini (oggi presidente internazionale) che ad anni alterni si concentrerà, nei pari, sulla kermesse torinese del Salone del Gusto, nei dispari all’evento legato alle acque di mari, fiumi, laghi.
Momento di forte promozione per l’immagine ligure, Slow Fish punterà i riflettori su temi quali lo sviluppo sostenibile, la tutela della piccola pesca, la difesa dell’ambiente, con occasioni di riflessione sullo stato delle acque, della biodiversità e anche delle comunità che sulla relativa economia ci campano (il 7 maggio, convegno clou sul Mediterraneo, strumenti normativi e nuovi scenari). Senza tralasciare però le esperienze sensoriali: degustazioni, laboratori, pure una quotidiana asta del pesce fresco, nel mercato che prende vita anche grazie a 90 operatori, una ventina i liguri, fra aziende ittiche, cooperative di pescatori, associazioni di categoria e produttori di prodotti complementari, olio in primis. Il visitatore potrà approfondire le peculiarissime realtà di 21 presidi, due liguri (acciughe di Monterosso e cicciarelli di Noli) e uno piemontese (tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino).
La Regione Liguria – che lavora per accogliere a Genova il biennio del corso di studi della laurea magistrale dell’Università di Scienze gastronomiche nata nel 2003 a Pollenzo (Cn) – investe quasi mezzo milione sull’evento.
In Liguria, il comparto legato alla pesca marittima, che da anni si riduce, è una realtà produttiva fondata su piccole flotte e comunità di pescatori lungo tutto l’arco costiero. Nel 2006 risultavano attive 1.500 imbarcazioni, con circa 1.500 addetti diretti. «Abbiamo avviato un generale censimento del settore – informa l’assessore regionale all’Agricoltura Giancarlo Cassini – come base conoscitiva per una serie di azioni di sostegno, la cui primaria fonte di finanziamento sarà l’imminente riparto della quota ligure del Fep, il fondo Ue 2007-2013 per la pesca. Intanto, nella recente legge di modifica sulla disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa (Lr 21/2006, ndr), abbiamo introdotto specifiche tutele per i pescatori, con quote di riserva per i loro porticcioli. Lavoriamo pure per incrementare gli spazi sugli imbarcaderi dove gli addetti possono trattare e vendere direttamente il pesce». All’orizzonte, ci sono un distretto della pesca dell’Alto Tirreno con Toscana e Corsica, e un Ddl sull’ittiturismo, mentre in parallelo si punta sul pescaturismo (in barca). Alla voce produzione ittica contribuisce l’acquacoltura (si veda tabella), concentrata nello Spezzino, con un fatturato di oltre tre milioni.