Rassegna stampa

pronti a dialogare con Fiera Milano Porcelli non cerca alleanze, ma collaborazioni per diventare più competitivi

di MARCO TAVASANI M ICHELE PORCELLI, amministratore delegato di BolognaFiere se l’aspettava l’iniziativa del collega di Fiera Milano, Claudio Artusi? Su questo Porcelli preferisce evitare ogni risposta. E detta un comunicato in cui osserva che «Le considerazioni espresse dall’amministratore delegato di Fiera Milano mi sembrano andare nella direzione da sempre sostenuta da BolognaFiere: l’attività fieristica italiana ha bisogno di fare sistema e il nostro Paese ha bisogno di una politica fieristica basata sulla specializzazione». L’ad della società di via Michelino così continua: «Il sostegno del sistema produttivo nazionale e la crescita all’estero sono gli obiettivi al cui raggiungimento BolognaFiere contribuisce considerevolmente con le sue consolidate manifestazioni in Italia in settori fondamentali per l’economia del nostro Paese, e con la sua posizione di leader all’estero. Nella consapevolezza che ci muoviamo – continua Porcelli – in una situazione certamente complessa, credo che si possa avviare, relativamente a Milano, una riflessione per verificare se ci sono le condizioni per il perseguimento degli obiettivi che ho indicato (sostegno al sistema nazionale e crescita all’estero), così come per altro, in casa BolognaFiere, si sta già facendo relativamente a Rimini e Parma». Michele Porcelli, in un convegno organizzato nel capoluogo lombardo nello scorso autunno, presenti anche l’ad di Fiere Milano, quello di Roma, «ma anche altri, avevo sostenuto l’esigenza e soprattutto l’urgenza di dare vita a una politica fieristica che fascesse leva sulla specializzazione. E che attraverso questa via si desse corpo ad un vero sistema fieristico nazionale». L’AD di BolognaFiere aggiunge, parlando della società di via Michelino, «di essere fermamente convinto che la nostra società sta sviluppando una serie di progetti e di iniziative all’estero e in Italia che sono certamente mirate al suo rafforzameno competitivo. E – aggiunge – in questa logica vi è un ulteriore sviluppo della competitività aziendale: ogni iniziativa deve essere presa in considerazione in funzione dell’ulteriore sviluppo del posizionamento competitivo di BolognaFiere». Da queste parole, ma anche da alcuni passaggi nell’intervista dell’ad di Fiera Milano, Claudio Artusi, è ragionevole dedurre che forse parlare di alleanza è prematuro. Comunque è presto (secondo ambienti vicini alla Fiera) trarre una conclusione. Del resto, come lo stesso Porcelli ha sottolinesato pochi giorni fa (dopo l’acquisto di Promotor International da parte di GL Events) nell’ambito di BolognaFiere è in corso una valutazione aziendale sull’ipotesi di possibili alleanze con Rimini e Parma. «Una decisione – aveva detto – se proseguire iniziando i colloqui con Rimini, qualora ci siamo le condizioni, verrà presa all’inizio dell’estate». INTANTO, come ha ricordato Porcelli, BolognaFiere ha creato una forte e crescente presenza all’estero «che si affianca a diversi progetti in Italia, ma anche in altri mercati». E’ il caso della Cina, ad esempio, ma non solo. Dove è stata avviata una manifestazione a Shanghai con le aziende più prestigiose della cosmesi, visitata da centinaia di migliaia di persone. «E a settembre – dice Porcelli -, sempre a Shanghai organizzeremo una rassegna sull’arte contemporanea».

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