Rassegna stampa

Il paradiso delle lancette

«Sono di gran lunga superiori a noi nella lavorazione dei metalli e inoltre non c’è chiesa, nella regione di Basilea, senza magnifici orologi e meridiane.Non per questo gli ignari possono fare loro affidamento: l’orologio a Basilea rintocca sempre un’ora più tardi del vero orario. Ai dieci rintocchi sono in realtà le nove. Essi lo spiegano con in fatto che questo errore dell’orologio ha una volta salvato la città da un attacco.» Così scriveva Michel de Montaigne (1533-1592), nel suo Travel Journal: lo scrittore francese, diretto in Italia, attraversò la Svizzera tra il 1580 e il 1581. Le sue parole danno un’idea di quanto sia radicata nella Confederazione, e in particolare nell’area di Basilea, la tradizione di orologeria.

Non stupisce quindi che la più importante fiera al mondo del settore, Baselworld, si tenga a Basilea una volta all’anno, dal 1931. Una fiera che ha assistito e documentato i grandi cambiamenti degli ultimi 30 anni: verso la fine degli anni Settanta, l’industria orologiera svizzera era in grave difficoltà soprattutto a causa della concorrenza giapponese. Il settore ha dovuto fare i conti con una profonda ristrutturazione: da circa 90mila impiegati nel 1970 si era passati a poco più di 30mila nel 1984.

Poi, è arrivato lo strepitoso successo degli Swatch, che hanno rilanciato l’industria partendo dal basso: orologi economici alla portata di tutti, colorati, "fun", diversi l’uno dall’altro.

Oggi il gruppo Swatch è leader mondiale del settore, ha un portafoglio di 18 marchi e circa 20mila dipendenti in 50 Paesi. Il rilancio di vent’anni fa è stato dunque costruito nella gamma economica. Ora è invece il settore dell’alta gamma e del lusso a fare la fortuna dell’industria orologiera svizzera.

La prossima edizione del "Salone dell’orologeria e gioielleria" sarà dal 12 al 19 aprile e, quasi in contemporanea, a Ginevra ci sarà una fiera dedicata esclusivamente agli orologi di alta gamma (si veda l’articolo in basso). Anche perché Ginevra vanta una tradizione ancora più antica: all’inizio del diciassettesimo secolo nella città l’orologeria era divenuta un’industria prospera, e gli orologiai decisero di riunirsi in una corporazione.Si costituirono in Corporazione (1601) e redassero degli statuti. Da quel momento, il mestiere dell’orologiaio fu organizzato. L’apprendista artigiano doveva esercitare per almeno cinque anni per divenire compagno. Poi, dopo un periodo di formazione da uno a quattro anni , acquisiva il diritto di aspirare alla maîtrise. Se era giudicato degno dalla categoria, era ammesso a eseguire uno chef d’oeuvre. Le maîtrises e le corporazioni furono abolite solo nel 1795.

Ma torniamo a Basilea: gli espositori, provenienti dai settori orologeria, gioielleria, pietre preziose e settori affini, saranno circa 2.100 di 45 Paesi diversi, e quasi tutti si presenteranno con le rispettive novità. La superficie espositiva supererà i 160mila metri quadrati (l’equivalente di una quindicina di campi da calcio), l’atmosfera è decisamente lussuosa e l’assortimento è enorme. La grandezza media degli stand di ogni espositore, inoltre, è cresciuta del 30% negli ultimi 5 anni (da 39 a 52 metri quadrati). Molte aziende del settore dell’orologeria e della gioielleria espongono esclusivamente a Baselworld, in nessun altra fiera è possibile trovare tutti i prodotti del settore riuniti in unico evento. I sei padiglioni espositivi sono suddivisi in marchi di orologeria, marchi di gioielleria, settori affini e collettive nazionali.

Nello scorso anno i visitatori sono stati circa 94mila, solo per quanto riguarda il commercio al dettaglio e all’ingrosso, cui si devono aggiungere oltre 2.500 giornalisti. Per il 2007 i numeri potrebbero crescere ulteriormente, come spiega Sylvie Ritter, direttore della fiera: «Al successo di Baselworld degli ultimi anni hanno contribuito sia il momento di crescita dell’industria del lusso nel suo complesso, sia la formula stessa di Baselworld, una fiera che crea un circolo virtuoso perché favorisce incontri e scambi di informazioni e idee, oltre che business».

E proprio in quest’ottica di «favorire il networking tra i visitatori», spiega Sylvie Ritter, quest’anno la fiera propone per la prima volta il "Baselworld Village", uno spazio all’esterno del quartiere espositivo che serva da punto d’incontro serale. L’area del Baselworld Village è situata nel centro cittadino di Basilea, comprende due ristoranti, due bar, numerose lounge e raffinate aree esterne. Il Village sarà aperto tutte le sere dalle 18.00 alle 2.00 ed è raggiungibile in 10 minuti dalla piazza della Fiera con lo shuttle-bus, il tram o il taxi.

Come ogni anno, a Basilea si parlerà anche di contraffazione: Jacques Duchêne, presidente del Comitato espositori di Baselworld, stima che «ogni anno, nel mondo, vengano venduti 40 milioni di falsi orologi svizzeri».



www.baselworld.com

www.swissinfo.org

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