
Pitti Uomo spaventa Firenze
Sara Monaci
FIRENZE
Mercoledì prossimo il Tribunale del riesame deciderà se togliere i sigilli, voluti un paio di settimane fa dalla magistratura, agli 8 padiglioni di Firenze Fiera, di cui 7 in possesso solo di un’autorizzazione provvisoria (considerata evidentemente anomala dal pm) e uno abusivo. Nella vicenda sono per ora coinvolti 8 assessori della Giunta comunale, un funzionario comunale e una funzionaria della sovrintendenza, a cui due giorni fa è arrivato un avviso di garanzia.
Ma oltre all’aspetto giudiziario, il rischio che Firenze Fiera corre è soprattutto di tipo economico. Pitti Immagine Uomo in programma per giugno potrebbe aprire i battenti con 200 espositori in meno. Se infatti i capannoni non venissero riaperti (cosa piuttosto probabile) lo spazio di 52mila metri quadrati della Fortezza da Basso si ridurrebbe di 12mila metri quadrati. Per Firenze Fiera – i cui azionisti sono Regione Toscana, Camera di commercio di Firenze e Prato, Comune e Provincia di Firenze e Prato, insieme alle principali associazioni di categoria delle due città toscane – piove sul bagnato.
Negli ultimi anni la società che gestisce tre strutture espositive (Palazzo dei congressi, Palazzo degli affari e, appunto, la Fortezza da Basso) ha perso molti altri eventi, tra cui la Btc, Prato Expo, Moda Pelle e Pitti casa. Nemmeno i conti sono incoraggianti, visto che nel 2005 la società ha chiuso il bilancio con un rosso di 6,2 milioni, mentre il miglioramento del 2006, anno in cui il debito è sceso a poco più di un milione, è dipeso da una diminuzione delle partite straordinarie più che da un recupero nei ricavi.
Per spronare la risoluzione di tutta questa serie di problemi, pochi giorni fa i vertici di Pitti Immagine e del Centro moda (azionista all’85% di Pitti) hanno inviato una lettera alle istituzioni, nella quale si sottolinea che il mancato superamento delle difficoltà potrebbe comportato il trasferimento di Pitti Immagine Uomo in un’altra città più attrezzata.
Ieri tuttavia, in occasione del Primo forum sull’economia toscana – organizzato da Irpet e Cassa Firenze, coordinato dal direttore del Sole-24 Ore Ferruccio de Bortoli, e a cui hanno partecipato, tra gli altri, i presidenti di Bcrf, Aureliano Benedetti, della Regione Claudio Martini e di Confindustria Toscana Sergio Ceccuzzi, oltre a economisti, sindacalisti e imprenditori come Paolo Targetti e Sergio Giunti – l’a.d. di Pitti Immagine Raffaello Napoleone ha dato segnali di apertura. «Pitti – ha detto – ha bisogno di un’identità che solo Firenze può dare».