Rassegna stampa

Lotta tra titani per l’elettronica

PAGINA A CURA DI

Paola Guidi

– Le fiere crescono nei Paesi arabi, in India e soprattutto nell’Est europeo e in Cina. Un trend giustificato dalla necessità di dare grandi vetrine promozionali alla crescita a due cifre dell’apparato industriale dei Paesi in via di sviluppo. Ma quello che stupisce è che ogni anno anche il fitto calendario europeo sia in crescita.

«E i nuovi quartieri fieristici e l’ampliamento di quelli esistenti hanno determinato un’offerta ormai eccessiva – commenta un esperto come Lanfranco Bonisolli, editore di Fiere nel mondo -; gli operatori continuano a porsi una domanda: come riescono a riempire questi spazi? L’eccesso di offerta ha scatenato una grande concorrenza tra enti fieristici dello stesso Paese, come per esempio è avvenuto in Germania, dove tuttora continua la gara a organizzare manifestazioni fieristiche concorrenti, a portarsi via quelle esistenti. Lo stesso avviene in Inghilterra e in Italia».

Fortunatamente il mercato impone le sue regole ed ecco che per l’arredamento, tra le decine di eventi, ne emerge uno solo: il Salone del Mobile di Milano con Eurocucina ed Euroluce. Ed escono pochissime nuove, piccole selettive fiere come «100% design» che Reed Exhibitions organizza a Londra e a Tokio solo per prodotti di fascia molto alta. Per l’edilizia è la Francia con Batimat, a essere il centro mondiale di questo settore. Nella security è l’Inghilterra che offre gli appuntamenti più importanti.

Nelle nuove tecnologie è la Germania che detta legge ma con una variante: la guerra delle fiere va ben oltre i confini europei con la corazzata-Germania a ben rappresentare l’Europa, prima di tutto con il Cebit di Hannover l’evento internazionale più importante per l’It (ma ora in crisi, si veda l’articolo in prima pagina). E poi c’è la Ifa di Berlino, che da biennale è passata ad annuale, andando a competere direttamente con il Ces, Consumer Electronics Show, organizzato da Gary Shapiro a Las Vegas.

«Siamo noi i numeri uno dell’elettronica di consumo – sottolinea Pier Goffredo Ronchi, direttore generale delle Fiere di Berlino in Italia – l’Europa è il primo mercato mondiale dell’elettronica di consumo di fascia alta, qui le innovazioni trovano i migliori sbocchi, qui sono concentrate centrali d’acquisto delle catene europee, qui si guarda più che al prezzo alla qualità delle tecnologie. Qui si vendono le fasce alte dell’hi-tech mentre in Asia e in America l’innovazione si vende se costa poco».

È l’Ufi, l’Unione delle fiere mondiali, che ha sede a Parigi a fare i conti in tasca a tutti, forte dei suoi 293 associati con 4.500 fiere. Uno studio recente degli esperti Ufi rivela che mediamente in Europa il 9% degli investimenti in marketing è destinato alle fiere, ma che deve dare un ritorno in termini di nuovi contatti intorno al 23% per dirsi redditizio. E con i costi degli spazi che sono raddoppiati in circa 7-10 anni è sempre più difficile riempire gli spazi.

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