Rassegna stampa

Batimat insegna: è il momento giusto per entrare negli Emirati Arabi

Decine e decine di grandi fiere internazionali lanciate in Europa, Asia, Medio Oriente e America, riprodotte da fiere di forte richiamo come il Batimat (edilizia) di Parigi e il K-Bis di Chicago (bagno e cucina) e soprattutto uno dei pochissimi operatori italiani che "trattano" fiere sullo scacchiere mondiale. Nuccia Invernizzi, milanese, titolare di Invernizzi International Sales per prima è andata in Cina nel ’95 con fiere europe. «Poi ho scelto di lasciar perdere settori dove diventava sempre più difficile promuovere prodotti e formule fieristiche che i cinesi erano in grado ormai di fare e riprodurre senza problemi. E ora lavoro solo con due fiere dedicate al lusso italiano, Boat Shows e Hotelex a Shanghai, con eccellenti risultati, battendo addirittura le fiere cinesi concorrenti. Perché quello che ho imparato è che in Asia e in Cina soprattutto si vince sempre portando la qualità, la fascia alta e altissima del made in Italy. Ovviamente bisogna selezionare bene e infatti a Shanghai portiamo arredamenti e forniture per alberghi italiani, macchine per la pasta, per l’espresso e il gelato perché i cinesi fanno file lunghissime per i nostri prodotti. Queste fiere hanno un futuro». Al contrario Invernizzi sconsiglia in questo momento l’India. Perché – sostiene – pur essendo un paese in espansione ha una miriade di piccole fiere nazionali tra loro concorrenti. Come agente italiana di Reed Exhibitions, organizzerà nel 2008 ad Abu Dhabi quattro saloni dedicati alla costruzione sotto il brand Batimat. «Qui verranno investiti nei prossimi 5 anni – dichiara – tra i 700 e i 1.000 miliardi di dollari negli Emirati arabi, ma lo sviluppo è così caotico e poco regolamentato che una prestigiosa fiera come Batimat può contribuire a migliorare le conoscenze tecniche e la professionalità delle aziende e dei tecnici locali».

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