
La sfida è decuplicare i ricavi
Se nel 2006 il vecchio quartiere fieristico romano ha avuto un giro d’affari di dieci milioni di euro con 14 manifestazioni, la nuova Fiera a regime potrà ospitarne annualmente 40, con un giro d’affari di 100 milioni. È tutta in questi numeri la dimensione della sfida che la capitale, prossima alleata di Francoforte, ha cominciato ad affrontare nella nuova sede di Ponte Galeria, lungo l’autostrada Roma-Fiumicino. Per l’amministratore delegato della Fiera, Marco Sogaro, la vocazione europea della capitale passerà per l’alleanza con «Francoforte con un accordo di settore che parte da uno dei loro punti di forza, l’automobile.
Roma nel 2008 ospiterà il primo salone italiano dell’automeccanica, e seguiranno altre iniziative congiunte. L’internazionalizzazione è strategica – nel 2006 si sono aperti degli uffici in Europa e in Tunisia e Turchia – ma più che importare il modello tedesco è essenziale garantirsi una partnership per la promozione sui mercati più importanti».
A Sogaro piace considerare la fiera un media, dove ogni manifestazione è un format che se ha successo si può esportare, così punta molto sul primo salone dell’outsourcing. Una grande mostra-convegno sui servizi destinati alle imprese pubbliche e private che si terrà dal 10 al 12 ottobre, patrocinata da Federcomin e Fite, le due associazioni di categoria che da novembre sono riunite in Confindustria servizi innovativi.
«In Europa non c’è nulla di simile – spiega l’amministratore delegato – si fanno solo esposizioni sul software. Prevediamo molti visitatori perché Roma riesce a catalizzare quegli operatori che nelle altre fiere del centro-sud Italia fanno fatica ad incontrarsi. Potremmo creare un network, consentendo alle aziende di concentrarsi sul loro core-business».
Inoltre tutti i momenti di svago si terranno in città, lasciando l’aspetto commerciale in Fiera. Dove ai quattro padiglioni inaugurati nell’aprile 2006 se n’aggiungeranno altri quattro a febbraio, mentre a fine anno i padiglioni aperti saranno 14, tra cui quello che ospiterà la sala convegni da 3.500 posti. La Lamaro Appalti, dei fratelli Pierluigi e Claudio Toti, conta di consegnare l’intero complesso di 22 padiglioni, progettato dall’architetto Tommaso Valle, nel 2009. Per realizzarli, l’investimento della Fiera di Roma Spa (di cui sono soci Camera di Commercio, Comune e Provincia di Roma, Regione Lazio, Apt, Unione industriali di Roma e l’Unione agricoltori di Roma) è stato di 355 milioni di euro. Tra i primi risultati c’è lo sbarco a Roma nel 2007 di Cibus, la rassegna alimentare che dalla sua fondazione si tiene a Parma. D’ora in poi le due città si alterneranno come location.
Sogaro, che ha un passato in Fiera di Milano non crede nella competizione con il capoluogo lombardo: «Non può esserci la concorrenza tra due soli quartieri fieristici, sarà il mercato a dire quali eventi rispondono meglio alla domanda. Altrimenti dovrebbe esserci una sola grande Fiera per tutta l’Europa». La nuova sede di 920.000 mq, a regime potrà ospitare anche un milione di visitatori, con padiglioni che andranno dai 3.500 ai 6.500 mq, ma già il 2006 è stato archiviato con una crescita di tutte le vecchie esposizioni. Oro Capital ha aumentato i visitatori del 39 per cento.
Al Palazzo dei Congressi dell’Eur ospitava 150 espositori su 3.600 mq, registrando 3.200 visitatori professionali. Qui ce ne sono stati 300 su 7.500 mq, con 6mila visitatori, mille provenienti dall’estero. Pabogel, fiera della ristorazione, nella vecchia fiera ospitava 300 stand su 4.500 mq con 16mila visitatori. A novembre c’erano 500 stand su 12mila mq, con 25mila ingressi, e RomaSposa ha strappato 35mila biglietti in quattro giorni.
Numeri che per Antonio Bruzzone, responsabile dell’area commerciale, «ci porteranno a entrare tra le prime 10 fiere d’Europa, con 40 esposizioni l’anno e un giro d’affari decuplicato. Contiamo di conquistare almeno il secondo posto tra le fiere italiane. Il 2006 si è chiuso positivamente anche grazie alle infrastrutture a servizio del quartiere, due complanari autostradali e una fermata ferroviaria, ma non possiamo fare confronti storici perché i mesi di attività a Ponte Galeria sono stati appena quattro». Per Bruzzone il pubblico ha promosso anche le nuove mostre come «Site, il salone della Termoidraulica. Gli operatori sono stati 350 su 12mila mq. I visitatori sono stati 16.500».
IL PODIO 2006
I visitatori in eventi aperti al pubblico e var.% sul 2005
35mila
Romasposa (+35%)
25mila
PaBogel (ristorazione, +56%)
16.500
Site (termoidraulica, nuova manifestazione)
– Le novità 2007 più attese: apertura di 10 nuovi padiglioni, Cibus (alimentazione), Salone nazionale dell’outsourcing
I NUMERI DELLE FIERE INTERNAZIONALI IN ITALIA
-8,1%
Il calo degli espositori diretti
nel 2005. I primi dati congiunturali sul 2006 confermano il calo di aree
ed espositori e una ripresa
dei visitatori.
+ 25%
La crescita degli spazi espositivi sul mercato italiano in 5 anni. Sono stati attivati numerosi eventi i quali, tuttavia, hanno spesso registrato peformance deludenti.
57%
La quota dei quartieri fieristici
(contro il 49% nel 2000) mentre le associazioni dei produttori hanno una quota del 29% (contro il 44% del 2000). (dati Cermes-Bocconi)