Rassegna stampa

Mini-ripresa per la Germania, Italia stazionaria

diCristian Chizzoli

e Emanuele Guido*

– Nell’anno che si è appena concluso, l’attività fieristica è stata caratterizzata da andamenti del tutto differenziati al l’interno delle principali aree continentali. L’Europa, primo mercato mondiale, conferma la propria sostanziale maturità con oscillazioni annuali contenute, che risentono per lo più della congiuntura del momento e della ciclicità degli eventi pluriennali. Nei principali Paesi (Germania, Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna) si è assistito a un 2005 sostanzialmente stazionario, con una contrazione significativa dei visitatori (-3%).

Ciò è il risultato di una performance positiva delle manifestazioni nazionali e regionali, che hanno visto crescere le aree e le presenze espositive (+6,1% e +9%), mentre sugli eventi internazionali ha pesato la ciclicità negativa delle manifestazioni pluriennali, determinando una contrazione di tutti gli indicatori (superfici affittate -3,5%, espositori diretti -4,2%, visitatori -3,3%).

All’interno di tale quadro, la Germania ha registrato una contrazione di attività nell’ordine dei 3-4 punti percentuali, ma i primi bilanci del 2006 mostrano segnali di ripresa. Anche in Italia, dove il mercato fieristico cresceva quando la congiuntura europea era negativa, si registrano i segnali di una progressiva stabilizzazione: nel 2005 i principali indicatori hanno segnato una leggera flessione ma i primi dati disponibili per il 2006 sembrano confermare la situazione di un mercato con modeste variazioni. Per contro, i mercati fieristici dell’Europa orientale appaiono in decisa crescita, con variazioni annue vicine al 10% (ma su basi di attività molto limitate e instabili). Più dinamici appaiono il mercato fieristico statunitense e quello asiatico. Negli Usa – mercato fieristico di dimensioni quasi simili a quello europeo ma con eventi molto più frammentati – il 2005 si era concluso con una buona crescita delle aree locate (+3,2%), degli espositori (+1,3%) e dei visitatori (+2,8%). Inoltre, i primi dati congiunturali sul 2006 sono ancora positivi, salvo una lieve flessione dei visitatori. Il mercato fieristico asiatico è cresciuto di circa il 12% nel 2005, nonostante il numero di eventi (circa 1.750) sia rimasto pressoché invariato. Tale dinamica sembra confermarsi anche per il 2006, per il quale si prospetta un incremento dell’attività nell’ordine del 12-14 per cento.

A trainare la crescita asiatica è ancora una volta la Cina, che ha incrementato del 16% le aree affittate e che rappresenta il più vasto mercato fieristico del l’Estremo Oriente non solo in termini di attività – i suoi 5 milioni di mq di superfici affittate rappresentano quasi il 50% dell’intero mercato asiatico – ma anche per capacità espositiva installata (circa 2,5 milioni di mq lordi coperti). Da segnalare infine il notevole sviluppo del mercato fieristico indiano, cresciuto di oltre il 16% nel 2005.

*ricercatori Cermes-Bocconi

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