
Torino ricomincia da «Next»
Paolo Piacenza
TORINO
«Un evento gioiello». L’espressione di Lorenza Pininfarina, presidente del Gruppo Carrozzieri di Anfia rende bene le aspirazioni di «Next», la rassegna mondiale del car design che la presidente ha in mente dal 2002. Dal 21 al 25 maggio del 2008, proprio nell’anno in cui Torino sarà capitale mondiale del design, all’Oval si terrà la prima edizione di un evento che restituisce alla capitale italiana dell’automobile una grande fiera internazionale del settore.
Non è (ancora?) il ritorno del Salone dell’Auto, che Torino si è visto togliere nell’annus horribilis 2002. E non può essere una consolazione per la sconfitta subita da Torino nella gara per ospitare «Authomechanika», la fiera internazionale dell’indotto auto che per il suo sbarco in Italia, nel 2008, ha scelto Roma.
Tuttavia la nascita di «Next» è una svolta. Anche perché lancia una formula nuova, piuttosto inusuale nel panorama degli eventi fieristici italiani: «L’idea da cui siamo partiti – spiega Lorenza Pininfarina – è di dare vita a un evento meno commerciale, più legato al design, alla ricerca, cioè a ciò che crea valore aggiunto, in modo da valorizzare questi fattori anche rispetto al territorio e alla sua proiezione internazionale».
Il format della nuova rassegna, che si ripeterà ogni due anni, è basato non sui prodotti commerciali, ma sull’esposizione dei prototipi di ricerca. E punta su una chiave espositiva attenta all’equilibrio: allestimento essenziale e tecnologico, una sede, l’Oval, di dimensioni contenute ma dal forte impatto estetico, focus sui prodotti ma soprattutto sulla cultura creativa delle "grandi firme" dell’auto.
Non a caso il comitato scientifico riunisce nomi degni del Gotha del design internazionale: il padre del new style Bmw Chris Bangle, il responsabile design di Audi Walter de’ Silva, l’ad del Centro ricerche Fiat e di Elasis, Nevio Di Giusto, il direttore di Fioravanti srl Leonardo Fioravanti, il senior vice president design industriale Renault Patrick Le Quement, l’ex ad Pininfarina Lorenzo Ramaciotti, l’ex direttore design di Mercedes Benz Bruno Sacco e la stessa Pininfarina. All’Oval sono attesi i professionisti del settore a livello mondiale. Se, insieme ai tecnici, ci sarà anche il grande pubblico, meglio ancora.
Dietro al lancio di Next International Car Design, il cui marchio è stato ideato da Marco Testa, ci sono oltre ad Anfia, l’Istituto del commercio estero (Ice), la Regione Piemonte, la Provincia e la Città di Torino. Ma, soprattutto, pesa il ritorno di Promotor International, il gruppo fieristico bolognese guidato da Alfredo Cazzola, in veste di organizzatore dell’evento. In fondo, nel febbraio del 2002 era stato proprio Cazzola a sancire la fine del centenario Salone torinese a favore del Motor Show di Bologna, dopo che 30 grandi case estere avevano annunciato l’intenzione di non partecipare alla 69esima edizione della rassegna. Alla 68esima, nel 2000, il Lingotto di Torino aveva accolto 172 costruttori, 6 car designer, 15 carrozzieri negli stand e poco meno di 500mila visitatori, ma l’evento appariva già in ritardo rispetto alle grandi fiere internazionali.
La prima edizione, nel 1900, aveva accolto 19 marche e 2mila visitatori. Dal 1948, riaperto dopo l’interruzione della guerra, non ha più avuto concorrenti in Italia fino agli anni ’90. Poi, i saloni dell’auto sono diventati troppi e Torino si è trovata indietro nel momento sbagliato.Ora la città riparte da un’idea nuova: «Se ce la copieranno vorrà dire che è stata un successo», dice Lorenza Pinifarina. Basta che non la portino via alla prima occasione.
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