Rassegna stampa

Fiere, in ascesa saloni e fatturato

Mentre aumentano le specializzazioni di ciascun ente fieristico, crescono aggregazioni e joint venture mirate a contrastare la concorrenza delle due "capitali", Milano, che sta scippando manifestazioni importanti come il salone della logistica o del vino a Padova e Verona, e Roma, agguerrita nei settori Oro e nautica.

Ma le strategie di Veneto e Friuli-Venezia Giulia si differenziano in maniera sostanziale. Il Veneto, terra di tanti campanili, avanza come sempre in ordine sparso: ciascun ente pensa a consolidare i propri settori di riferimento, stringendo eventualmente alleanze all’estero.

Così i quattro poli fieristici rappresentativi della regione, con Verona in testa (seguono Vicenza, Padova e Longarone) battono ciascuno una strada propria. Verona, capofila coi i suoi 70 milioni di fatturato, che copre da solo la metà dei ricavi totali regionali, punta alle sue tre specializzazioni: agroalimentare, edilizia e arredamento, ed esporta le principali manifestazioni all’estero, in particolare in Cina, Giappone e India. Padova ha scelto di espandere il business della convegnistica (862 convegni nel 2005 per 17.127 partecipanti), mentre Vicenza punta sull’Oro e Longarone alla leadership nel settore montagna.

In Friuli-Venezia Giulia invece la Regione ha deciso di investire 100mila euro per le spese di avvio del polo unico Unionfiere, che accorpa e riqualifica le fiere di Udine, Gorizia e Pordenone (in attesa che Trieste risolva il momento di impasse).

Infine ammonta a 2,1 milioni la cifra messa a disposizione nel 2006 dalla Provincia di Bolzano per la partecipazione a manifestazioni che si svolgono fuori dall’Alto Adige.

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