
Razze bovine, la piemontese torna leader
Fabrizio Brignone
CUNEO
Edizione 27/ma per la mostra nazionale dei bovini di razza Piemontese, uno dei fiori all’occhiello dell’agricoltura subalpina. La "piemontese" si è imposta negli ultimi anni per la qualità ed è diventata leader tra le razze bovine autoctone italiane. Per questo l’appuntamento a Cuneo (4 e 5 novembre, area Miac), cui si accompagna il quarto salone gastronomico nazionale "Sapori della Carne", rappresenta una vetrina importante.
«Alla fine degli anni 90 – affermano Albino Pistone e Andrea Quaglino, direttore e presidente Anaborapi, l’associazione che ne riunisce gli allevatori – ci chiedevamo se avesse ancora senso allevare la Piemontese; i costi di produzione erano diventati insostenibili. Ma la qualità di queste carni si è imposta sui mercati e ha ottenuto il favore dei consumatori, soprattutto dopo la crisi Bse: oggi questa razza rappresenta il 37% dei bovini allevati in Piemonte e il 50% della relativa Plv, oltre al 5% della Plv bovina nazionale. La certificazione è il nostro punto di forza e il Libro genealogico è una garanzia; la commercializzazione (la quota Gdo, 2% nel 1995, supera oggi il 30%; ndr) ha contribuito a migliorare i risultati».
Il patrimonio complessivo ammonta a 300mila capi, di cui oltre 213mila iscritti al Libro genealogico, cui aderiscono circa 3.300 aziende. I capi presenti alla Mostra nazionale saranno 300 (50% in più del 2005) e saranno numerose le delegazioni dal resto d’Italia e dall’estero. A dispetto del nome locale, infatti, questa razza è in forte crescita oltre confine, come export sia di capi vivi sia di materiale seminale (40mila dosi nel 2005, +42%, soprattutto verso Polonia e Svizzera).