Rassegna stampa

La fiera dei numeri, a caro prezzo

Rossella Cadeo
Può capitare di spendere quasi 5 euro per trovare un numero di telefono e, una volta chiamato, sentirsi rispondere dal bip di un fax oppure scoprire che non c’entra nulla con l’utente che si cercava. Qualcuno poi potrebbe addirittura trovarsi l’addebito in bolletta dopo una telefonata a vuoto, senza cioè che si sia trovato alcun numero. Attenzione poi a utilizzare il cellulare per avere ad esempio il numero di un cinema o di un taxi quando si è fuori casa: si possono superare i 3 euro al minuto, quindi se la chiamata va per le lunghe l’importo addebitato potrà eguagliare il prezzo del biglietto del cinema. Sempre che non si tratti di un telefonino aziendale e la società non abbia bloccato i numeri a tariffazione specifica, come appunto i numeri di informazione telefonica.
È vero che rispetto al debutto – circa tredici mesi fa – le tariffe sono ora decisamente più contenute, ma i nuovi «12» a quattro cifre e gli «892» a sei (i servizi telefonici di informazione elenco abbonati) continuano a dare i numeri a caro prezzo. È vero che le alternative non mancano (sono una ventina) ma quanto al costo c’è poca scelta: gli operatori, salvo poche eccezioni, si sono allineati uniformente verso l’alto rispetto al tetto fissato dall’Autorità per le comunicazioni, intervenuta dopo le polemiche sul «caro-12» che avevano accompagnato gli esordi del servizio; nel panorama si distingue il «1254» di Telecom Italia disponibile anche nella versione automatica (0,75 a chiamata per singola informazione, addebitata solo in caso la ricerca vada a buon fine).
Niente da dire comunque ora sulla trasparenza del servizio: tutti gli operatori hanno inserito il messaggio gratuito iniziale che indica all’utente la tariffa massima (o al minuto) della chiamata. Anche una volta trovato il numero, c’è chiarezza su quanto si andrà a pagare se si accetta di farsi passare direttamente l’utente desiderato.
Un’ultima avvertenza: quasi impossibile ora risalire al nominativo di un utente partendo dal suo numero. Il percorso è vietato dal regolamento sulla privacy che ha introdotto il database unico, a meno che l’abbonato non ne abbia dato esplicito consenso nel questionario sui nuovi elenchi telefonici inviato lo scorso autunno.
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