Rassegna stampa

Tra Pesaro e Ancona la fiera diventa unica

Claudia Pasquini

ANCONA

È deciso: il polo fieristico unico composto da Ancona, Pesaro e Civitanova Marche si farà e avrà il suo centro direzionale nel capoluogo dorico.

Nei giorni scorsi un Comitato tecnico composto da rappresentanti dell’amministrazione regionale e degli enti locali interessati ha formalizzato la scelta attraverso un documento ufficiale sottoscritto anche dalla Provincia , dal Comune di Pesaro e dalle quattro Camere di commercio regionali.

Ancona ha vinto e Pesaro ha perso? «Assolutamente no – afferma l’assessore regionale alla Fiera, Luciano Agostini – visto che Pesaro ci guadagna perché sarà inserita nella programmazione unica. Le sue strutture della Campanara infatti garantiranno un ruolo di primaria importanza. Possiamo quindi scrivere la parola fine in coda alle polemiche degli ultimi mesi e iniziare a ragionare tutti insieme. Noi non abbiamo le risorse necessarie per fare una fiera in grado di competere con le più grandi e quindi dovremo fare sistema utilizzando al meglio le strutture che abbiamo, specializzandoci nei settori per cui le Marche hanno una spiccata vocazione. Parlo di calzature, pesca, mobile e turismo. Aspettiamo entro l’anno il via libera dalla Giunta ed entro il 2007 auspico che il polo unico possa diventare realtà».

La strada dunque è ancora lunga. Il passo successivo alla firma del documento congiunto sarà la nomina di un tecnico per lo studio dell’assetto societario più consono. L’idea è quella di creare una Fondazione alla quale trasferire la proprietà di tutti gli immobili e una Spa per la gestione e l’organizzazione delle esposizioni e degli spazi. Il nodo da sciogliere in questo momento è quello relativo alle modalità di conferimento delle strutture alla Fondazione. Poi si affronterà la questione dei debiti anche se sia il presidente della Camera di commercio di Pesaro, Alberto Drudi, che il presidente della Fiera di Ancona e Civitanova Marche, Dante Merlonghi, assicurano che i loro bilanci sono in pareggio.

«Abbiamo razionalizzato il personale e i conti – assicura Alberto Drudi – e per quanto riguarda la sede non è stata mai un problema per noi. Quello che dobbiamo capire è quale sarà il peso dei vari quartieri fieristici sul territorio». In altre parole Pesaro cede sulla sede, ma auspica un ruolo ai vertici della gestione. Ruolo a cui Dante Merlonghi sembra però non voler rinunciare. «Basta con le polemiche e i campanilismi. Dobbiamo recuperare – dichiara – dieci anni di ritardi mentre nel resto d’Italia le altre fiere si stanno organizzando. Non c’è più tempo da perdere. Visto che gli uffici saranno ad Ancona dobbiamo trovare una sede più adatta di quella all’interno del porto da cui ci stanno "amichevolmente" sfrattando. In effetti gli spazi sono ridotti e sarebbe opportuno trovare una sistemazione facilmente raggiungibile dal porto di Ancona, dall’aeroporto di Falconara e dall’interporto di Jesi». Merlonghi annuncia inoltre la costruzione di un nuovo padiglione a Civitanova in project financing entro la fine dell’anno. Poi torna a parlare di Pesaro contraddicendo Drudi. Campanara ha un serio problema di bilancio – afferma – ed entrare nel polo unico sarà una soluzione. Anche Civitanova prima di entrare nell’Erf aveva i conti in rosso e adesso n salute, come del resto lo ncona». Immediata la replica di Drudi: rito dei contributi ricevuti negli ultimi cinque anni dalla Regione, per un totale che si aggira sui 4 milioni di euro».

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