Rassegna stampa

Le Fiere di Reggio puntano al salto di qualità

REGGIO. «Quando ho assunto la presidenza delle Fiere di Reggio e poi di amministratore delegato, con il consiglio di amministrazione abbiamo stilato un programma che prevedeva un bilancio in pareggio nel terzo biennio, ovvero nel 2007/2008. Ci siamo già arrivati nel 2006, con due anni di anticipo. Ma non è il solo motivo di soddisfazione: il quartiere fieristico è estremamente vitale». Valter Franceschini non nasconde la soddisfazione per i passi in avanti compiuti, con l’ulteriore radicamento nel territorio reggiano, le alleanze intrecciate con realtà di primo piano in ambito nazionale e l’avvio di numerose nuove manifestazioni. Punto principale della sua missione era quello di rimediare alla biennalizzazione della rassegna suinicola internazionale, vera e propria ammiraglia del centro esposizioni. Come colmare i mancati introiti? «Per prima cosa abbiamo ideato Suinitalia, importante meeting di settore capace di offrire un aggiornamento professionale e di contatto con il mercato. La risposta – sottolinea Franceschini – è stata positiva ed è cresciuta anche nel 2006 quando l’abbiamo trasferita a Cremona in base ad un accordo di partnership con il quartiere fieristico lombardo. Quell’alleanza ci ha fatto allacciare rapporti con l’altra parte della filiera. Fra Reggio e Cremona si è creato un polo leader nel settore suinicolo». Ma Fiere di Reggio si è data da fare anche sotto l’aspetto di altre novità. «Abbiamo introdotto – continua Franceschini – solo negli ultimi anni manifestazioni come Suinitalia, Esterno Casa, EcoCasa – che debutterà il prossimo febbraio – e dato grandi disponibilità per la creazione di eventi da parte di società esterne, ad esempio Homo Meeting e la Fiera dell’Elettronica, che in soli due anni ha regalato grosse soddisfazioni al quartiere reggiano». E l’elenco delle cose fatte continua: «Negli ultimi anni abbiamo messo a disposizione i nostri padiglioni anche per iniziative non esattamente fieristiche. Solo lo scorso anno, ad esempio, abbiamo ospitato gli eventi natalizi di alcune aziende ed associazioni di categoria presenti sul territorio; esperimento che ripeteremo quest’anno». Il bilancio è dunque positivo, ma rimangono molti aspetti sui quali occorre lavorare. «In effetti – osserva Franceschini – occorre dare una prospettiva all’attività fieristica, oggi stretta fra gli oneri d’affitto e la mancanza di interventi di ammodernamento e riqualificazione. Si fatica a rispondere in termini quantitativi e ancor più qualitativi alle esigenze di servizi (superfici espositive, parcheggi, ingresso) che gli espositori e gli organizzatori richiedono. Sogno poi sempre di creare una maggior sinergia con la città – conclude – di arrivare ad una “Fiera della città in una città in fiera”. La volontà non manca, i contatti pure, ma il cammino da compiere è ancora lungo».

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