Rassegna stampa

«Un marchio unico alle fiere»

Un brand unico dell’Emilia-Romagna che richiami la qualità del produrre in regione e permetta di realizzare imprese comuni in campo internazionale. È questa la proposta di viale Aldo Moro – più che una fusione tra i dieci enti – per dare slancio al sistema fieristico regionale. Reduce da un bilancio 2005 non brillante, come testimoniano i primi dati contenuti nello studio commissionato all’Istituto Cermes-Bocconi dall’assessorato alle Attività produttive della Regione, che sarà presentato ufficialmente a ottobre.

Manifestazioni in leggero aumento (ma non quelle internazionali), ma visitatori e superfici espositive in lieve contrazione, quartieri fieristici che, lungi dall’accorparsi, continuano a proliferare: basti pensare che anche Ravenna sta valutando l’ipotesi di una fiera che prenda il posto di quella faentina se la città manfreda ne deciderà lo smantellamento. Se gli eventi fieristici sono saliti in un anno da 106 a 109, le superfici affittate sono diminuite del 4,4% (a 1.450.032 metri quadrati), gli espositori sono scesi del 5,6% a 39.325 e i visitatori sono passati da 3,74 milioni del 2004 ai 3,67 milioni del 2005. La maggior parte degli eventi organizzati ha riguardato il settore delle costruzioni (19%), della salute-ambiente (13%), dell’alimentare (11%), dell’agricoltura, sport, tempo libero e abbigliamento (9%).

Tomassone u pagina 5

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