
Rimini cresce
Sabato verranno ufficialmente inaugurati due nuovi padiglioni sul lato Est: quella di Rimini diventa così la terza struttura fieristica in Italia Rimini, 5 settembre 2006 – Il nuovo quartiere fieristico di Rimini entrò in funzione il 28 aprile 2001, ma venne inaugurato ufficialmente il 28 settembre dello stesso anno da Romano Prodi (allora Presidente della Commissione Europea) e da Gianfranco Fini (allora Vice Premier italiano). Il 24 gennaio 2004 fu inaugurata la stazione ferroviaria interna al quartiere che, ad oggi, e’ l’unica stazione di linea (Milano-Bari) interna ad un quartiere fieristico italiano e movimenta 16 treni quotidiani in coincidenza con lo svolgimento delle manifestazioni fieristiche. Nell’estate 2004 si concluse poi la prima fase dell’ampliamento del quartiere, che rese disponibili due ulteriori padiglioni sul lato ovest. I lavori per la seconda fase di ampliamento, partiti nel giugno 2005 e conclusi nel luglio scorso nel rispetto dei tempi, si sono concentrati su un’area di 21 mila mq, dei quali 13.500 destinati agli spazi espositivi e 7.500 ai servizi, in un rapporto che determina comfort e flessibilità di utilizzo della struttura. E sabato, alle 11, Rimini Fiera SpA inaugurerà ufficialmente i due nuovi padiglioni sul lato est del quartiere fieristico, alla presenza del Sottosegretario allo Sport Giovanni Lolli: questa seconda fase di ampliamento ha richiesto un investimento di 30 milioni di euro e completa definitivamente la struttura, attualmente la terza in Italia per dimensioni. I padiglioni salgono così a 16, per un totale di 109.000 mq di superficie espositiva, mentre la superficie utile complessiva raggiunge i 168mila mq, con 59mila mq dedicati ai servizi. I due nuovi padiglioni, denominati B7 e D7, sono stati realizzati in continuità architettonica con il quartiere e portano la firma dello Studio Gmp di Amburgo, che ha firmato molti progetti, come gli aeroporti di Berlino, Stoccarda ed Amburgo, la Fiera e il Centro Congressuale di Lipsia, i padiglioni delle Fiere di Hannover e Dusseldorf, e, in Cina, i quartieri espositivi e congressuali di Shenzen e Naning. Sempre in Cina, in occasione delle Olimpiadi del 2008 di Pechino, la Gmp, tra le 15 maggiori ‘firme’ globali dell’urbanistica contemporanea mondiale che hanno partecipato ai concorsi indetti dalla capitale per la progettazione di nuovi edifici, realizzerà la nuova ala del Museo Nazionale. E ancora, Gmp ha progettato la stazione di Spandau e la nuova ‘Lehrter Bahnhof’ a Berlino, che diverrà la stazione principale della capitale tedesca. In Italia, dopo il progetto del quartiere riminese, si sono aggiunte, in questi anni, altre commesse: l’aeroporto di Ancona, l’ospedale di Verona, gli ampliamenti dei quartieri fieristici di Verona ed Arezzo, il nuovo Palacongressi di Rimini. “Per noi architetti tedeschi – dice Wolkwin Marg, di Gmp, progettista del quartiere fieristico di Rimini – è un privilegio e un onore poter costruire in Italia, paese fonte di straordinaria ispirazione artistica. E la progettazione del nuovo quartiere fieristico di Rimini ci ha offerto la possibilità di restituire parte di questo grande credito culturale. Abbiamo inteso rendere omaggio all’architettura classica dell’Emilia-Romagna con i colonnati, i materiali e i colori della terracotta, le coperture in legno. E la struttura della copertura a volta romboidale dei padiglioni è un richiamo all’indimenticabile opera di Pier Luigi Nervi. Gmp progetta e realizza grandi quartieri fieristici in tutto il mondo, e dal mio osservatorio posso dire che quello di Rimini si colloca indubbiamente fra i più moderni e funzionali a livello internazionale. Per espressa richiesta della committenza, lo abbiamo disegnato pensando ad un ottimale rapporto fra aree espositive e di servizio, con l’obiettivo di privilegiare la comodità della permanenza degli operatori: oggi, infatti, la sfida fra i quartieri fieristici internazionali si gioca anche su questi fattori. Ora possiamo affermare che l’obiettivo èstato raggiunto e che Rimini Fiera rappresenta un punto di riferimento assoluto. La nostra convinzione è supportata dai tanti riconoscimenti a lei tributati in questi cinque anni, sia sul piano architettonico e culturale, sia su quello del business”.