
Chiuso un anno d’oro. È già ora di ripartire
Con le vacanze ormai agli sgoccioli, anche per Fiera Milano è ora di ripartire. E quello che si prospetta sarà un anno particolarmente impegnativo con diverse sfide da affrontare: «Nel 2007 mancheranno le manifestazioni biennali. Avremo modo di concentrare gli sforzi sulle quindici nuove manifestazioni fieristiche che abbiamo creato, sforzo che rappresenta un primato a livello mondiale». L’amministratore delegato Piergiacomo Ferrari ostenta allo stesso tempo entusiasmo e sicurezza mentre parla dei nuovi obiettivi e del futuro del gruppo milanese. Delle 15 nuove manifestazioni previste nel 2007, alcune sono attese in modo particolare, giusto? «In effetti ne sono state organizzate tre di grande respiro internazionale e dalle quali ci aspettiamo ottimi risultati: la prima sarà Build Up Expo, a febbraio sull’edilizia; poi a maggio Tutto-Food, sul settore alimentare e infine, a giugno, Milano Check-up sul mondo della medicina che vedrà il coinvolgimento di premi Nobel e del Professor Veronesi». Quale sarà invece il primo appuntamento di settembre? «La nostra “Prima alla Scala” sarà il Macef che parte l’otto. È un appuntamento che si qualifica sempre più come mostra di oggettistica e di design e continuerà a svilupperà la sua vocazione internazionale. Ospiteremo infatti aziende dalla Germania, dalla Francia, dall’India, dalla Spagna, dalla Cina, dalla Turchia, dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna… Saranno 46 i Paesi rappresentati per un totale che sfiora i 3mila espositori». Altri appuntamenti del mese? «Il 12 parte Milano Unica, il salone del Tessile. Appuntamento di grande rilevanza che rapresenta il nostro tentativo, riuscito, di aggregare cinque importanti mostre sul tessile che in passato avevano luogo in posti e momenti diversi. Si è operata una sorta di “integrazione” che consente però di mantenere l’autonomia e l’identità di questi appuntamenti. Questo progetto ci ha consentito di competere alla pari con la Prèmiere Vision francese che fino ad oggi era la mostra di riferimento del settore. A seguire, a metà mese, ci sarà il Salone del Ciclo. E poi Micam-Mipel, ovvero l’abbinata pelletteria e calzature. Fiere che hanno ormai assunto la leadership mondiale nel loro settore. A fine mese è prevista inoltre Milanovendemoda che tengo a citare perché quest’anno si arricchirà di un’area dedicata alle cosiddette “taglie forti” che prima non era presente». Il 2007 sarà anche l’anno dell’espansione all’estero. È di poche settimane fa l’annuncio dell’intesa raggiunta, a questo scopo, con la Fiera di Hannover. Può fare un punto della situazione? «In questo periodo ci stiamo preoccupando di approntare i business plan dei Paesi coinvolti. E stiamo inoltre esaminando delle possibili acquisizioni in Brasile, Russia e India. Contestualmente stiamo operando per consolidare e implementare “l’esistente” – peraltro già notevole – che deteniamo in Cina, dove sono già state sviluppate undici fiere con una struttura composta da 80 persone». Sono previsti nuovi acquisti di rilievo o nuove alleanze strategiche nel breve termine? «Premesso che siamo sempre possibili acquisitori di manifestazioni fieristiche di particolare interesse, ritengo che per ora sia giusto concentrare al massimo l’attenzione e le risorse nell’implementazione dell’accordo con la Fiera di Hannnover che, siamo sicuri, darà risultati eccellenti». Lei è presidente dell’Associazione delle Grandi Fiere Europee: dal suo “osservatorio privilegiato” può descrivere il futuro che attende il sistema fieristico a livello internazionale? «È semplice: la competizione si intensifica sempre più perché le aree del Bric (Brasile, Russia, Indie e Cina, ndr) stanno sviluppando a loro volta un forte sistema fieristico. Poche filiere europee in futuro riusciranno a mantenere in Europa la qualifica di evento mondiale». Uno sguardo al passato: la trimestrale di giugno ha chiuso il bilancio annuale. Come giudica i risultati ottenuti? «È stato un ottimo anno. Con risultati addirittura superiori alle attese. Grazie anche allo sviluppo imponente delle diverse manifestazioni, reso possibile dal traferimento nel nuovo contesto di Rho-Pero. Fondamentale si è rivelata anche l’implementazione delle società di servizi. Per parlare coi numeri: contro un’aspettativa di 341milioni di euro di ricavi, abbiamo invece raggiunto i 370milioni. Un buon 10% in più. E le dirò di più: quello chiuso a giugno è il miglior bilancio nella storia di Fiera Milano Spa». Un anno d’oro, insomma, per Fiera Milano? «Dopo essere diventati numero uno nelle fiere in Italia -ma questo era scontato – siamo diventati leader tra le società di allestimento. E, con Fiera Milano Congressi, primeggiamo anche a livello di capienza congressuale». L’altra faccia della medaglia: il successo delle diverse iniziative fieristiche ha comportato problemi di viabilità nei dintorni della Fiera… «Sono stati effettuati degli interventi e già ora il sistema viario risulta migliorato rispetto al periodo precedente l’estate».