Rassegna stampa

Fiere e congressi uniti per legge

NAPOLI – La Regione Campania detta le regole del settore fieristico e di quello congressuale. È pronto il disegno di legge che mette ordine nella classificazione delle fiere e degli eventi, ne disciplina il calendario, qualifica i centri fieristici e congressuali e gli operatori e stabilisce i criteri per la ripartizione degli incentivi alle attività. Ciò avviene in una fase di particolare fermento per il settore fieristico a livello nazionale: la domanda di spazi è in calo e c’è frammentazione nella crescita delle manifestazioni a fronte di un eccesso di offerta e di una competizione serrata fra quartieri ed organizzatori. Le scelte che riguardano il Sud, sono condizionate dall’entrata in esercizio del nuovo polo fieristico di Roma, operativo da settembre.

Il giro d’affari in Campania, per il solo settore fieristico, ammonta a 51 milioni di euro l’anno, capace di attrarre 1,3 milioni di visitatori, con il coinvolgimento di poco meno di 8.000 espositori (stime 2004, fonte Deloitte). Il sistema fieristico regionale conta attualmente sei quartieri per complessivi 84.000 metri quadrati di superficie espositiva coperta; è secondo nel Mezzogiorno per visitatori alla sola Puglia, rispetto alla quale però vanta un maggior numero di manifestazioni (41 fra nazionali e internazionali contro 20) ed una più avanzata gestione delle strutture (il maggiore organismo campano, la Mostra d’Oltremare, è ormai una spa e viaggia su binari di efficienza, mentre la Fiera del Levante ha ancora lo status di Ente e dispone di un quartiere ormai obsoleto).

Al fieristico, in stretta connessione con la mission della Mostra d’Oltremare, la Regione Campania abbina nella nuova normativa il settore dei congressi e degli eventi; per tutti stabilisce criteri di classificazione degli operatori e degli eventi, questi ultimi individuati attraverso la rilevanza internazionale, nazionale, regionale o locale. Su questa base sarà predisposto ogni anno il calendario regionale delle manifestazioni fieristiche e congressuali: l’inserimento degli eventi avverrà dietro comunicazione degli organizzatori secondo tempi e modalità stabiliti dalla legge. Le richieste saranno sottoposte a valutazione da parte della Regione e non potrà svolgersi manifestazione né fieristica né congressuale che non riceva l’approvazione, a seguito di valutazione della richiesta: occorre rispondere ad una serie di requisiti che entrano nel merito del programma dell’evento, dell’organizzatore e della stessa sede. In caso di concomitanze fra eventi, sarà l’amministrazione regionale stessa a scegliere, sulla base di criteri che la legge individua nella professionalità del promotore e della sua solidità organizzativa e finanziaria, nella coerenza della manifestazione con gli obiettivi regionali di promozione e internazionalizzazione dei sistemi economici ai diversi livelli di competenza, sulla base del grado di specializzazione merceolgica in caso di fiere, o scientifico-culturale nel caso di congressi.

La legge prevede la nascita di due organismi: nel Sirfec (Sistema regionale fieristico e congressuale) elenchi separati comprenderanno le sedi fieristiche e congressuali ed i soggetti organizzatori insediati stabilmente in Campania. Solo chi è inserito nel Sirfec potrà beneficiare, anno per anno, dei contributi che la Regione erogherà per lo sviluppo, il consolidamento ed il varo di nuove iniziative nei settori fieristico e congressuale, secondo la specifica ripartizione indicata in apposito articolo della nuova legge. Il Comitato Tecnico Consultivo, in cui accanto all’assessore alle Attività Produttive, siederanno 10 componenti (provenienti da organizzazioni di categoria, Ice, Unioncamere, Aefi, Italcongressi), interverrà sulle iniziative promozionali, sulla formazione del calendario regionale e sull’attuazione della normativa.

ENRICO SBANDI

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