Rassegna stampa

Alla Regione lo scalo elbano

FIRENZE – Gran fermento intorno agli aeroporti toscani. Se i privati cercano di sfilare il controllo dello scalo fiorentino agli enti pubblici, la Regione e i Comuni stanno per mettere saldamente le mani sul’aeroporto elbano "La Pila" di Marina di Campo. Uno stanziamento di 347mila euro servirà a scongiurarne la chiusura. La Regione acquisirà la partecipazione di controllo dall’attuale proprietà: la società Aerelba Spa, controllata dalla pisana Sat.

La disposizione è contenuta in una variazione alla Finanziaria (approvata dalla Giunta il 12 giugno), che prevede una manovra di più ampio respiro, nell’ordine di 2,6 milioni, su alcune società partecipate. Fra queste, quella in rosso più profondo: Firenze Fiera Spa, che nel 2005 ha chiuso il bilancio con un pesante passivo. Firenze Fiera verrà ricapitalizzata dalla Regione per un importo pari a 1,1 milioni di euro. Stessa sorte per le Terme di Casciana, in cui la Regione ha una partecipazione paritaria con il Comune. Il credito di 1,1 milioni di euro che la Regione vanta verso le Terme, essendo subentrata nella proprietà e nei crediti delle Stato, viene azzerato attraverso un aumento di capitale di importo analogo.

L’aeroporto di Marina di Campo è una "struttura di terzo livello" (per cui dunque la normativa comunitaria ammette contributi pubblici) puntualmente sovvenzionata più volte dalla Regione. Fra gli interventi principali, due miliardi di lire nel ’96 per l’adeguamento delle infrastrutture; un altro miliardo nel ’99; 1,6 milioni di euro nel 2004. L’obiettivo della Regione è quello di favorire il rilancio vista l’importanza dell’Elba per il turismo regionale.

Il trasporto aeroportuale elbano però intercetta appena lo 0,005% del volume annuo di passeggeri da e verso l’isola e il destino di "La Pila" più di una volta è apparso appeso a un filo. Il volume annuo di passeggeri non supera le 20mila unità e i conti sono in rosso. Ora Sat, che ha chiesto recentemente di collocarsi in Piazza Affari, punta a cedere alla Regione un asset "scomodo".

La Società aeroporto toscano (Sat) dello scalo di Pisa aveva acquisito il controllo e la gestione della struttura elbana nel ’97. Sat gestisce "la Pila" attraverso la controllata Alatoscana che a sua volta possiede il 95% di Aerelba. Ma i risultati non sono mai apparsi soddisfacenti. Nel 2005 il cambio di rotta di fronte alla minaccia di Sat di chiudere definitivamente lo scalo. A gennaio nasce Elbafly, la società costituita da imprenditori e associazioni di categoria per la promozione e sviluppo dell’aeroporto. «Privati cittadini che si sono tassati per lanciare un messaggio forte alla comunità locale», sottolinea l’ad, Maurizio Furio. Contemporaneamente Regione, enti locali, Camera di commercio decidono di scendere in campo direttamente passando «da contributi dati a pareggio a vere e proprie quote di capitalizzazione della società», dicono i verbali della riunione. Su questa strada negli ultimi mesi hanno già dichiarato il loro impegno concreto alcuni comuni elbani, la Provincia di Livorno e la Camera di commercio. Ora, la mossa della Regione imprimerà un’accelerazione ai processi.

Per quanto riguarda il capitolo Firenze Fiera, la società partecipata che gestisce il polo espositivo fiorentino al centro di roventi polemiche, l’assemblea dei soci ha deciso di bilanciare la perdita di 6,2 milioni, in parte con l’utilizzo della riserva e, per la parte residua, con una riduzione del capitale sociale di 5,6 milioni di euro. Le azioni subiranno dunque un abbattimento del valore nominale da 5,16 euro a 3,96. Contemporaneamente è stato deciso un aumento di capitale di circa 3,5 milioni. La Regione sottoscriverà un aumento di capitale pari a 279.730 nuove azioni, con un esborso dunque di circa 1,1 milioni di euro.

LAURA D’ETTOLE

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