
Turismo, la parola d’ordine è ‘sistema’
Il turismo sul Lario è una miniera tutta da esplorare, ma serve una visione d’insieme. Negli anni recenti sono sorte tante iniziative e al vento favorevole si è aggiunta la spinta promozionale di tanti vip che hanno scelto il lago quale ‘buen retiro’, su tutti il divo George Clooney. Ma manca ancora una ‘cabina di regia’ che coordini e indirizzi eventi, scelte strategiche e logistica. Per promuovere in modo efficiente questo settore fondamentale per lo sviluppo dell’economia comasca, come sostengono molti operatori, serve appunto un coordinamento. A tale proposito il presidente di Villa Erba, Marco Ambrosini, conferma, come annunciato ieri dal ‘Corriere di Como’, che l’ente fieristico cernobbiese sta progettando un ‘convention bureau’, cioè un soggetto capace di riunire in un unico pacchetto tutte le proposte esistenti sul nostro territorio, dalle bellezze naturali alla cultura, dalla gastronomia allo sport. «Da tempo siamo attivi come ente Villa Erba per sostenere la visibilità del nostro territorio – dice Ambrosini – È una delle nostre ‘mission’, creare con le nostre attività una significativa ricaduta sull’economia locale in termini di vantaggi e occasioni di sviluppo. Basti pensare alle riprese di ‘Ocean’s Twelve’ che abbiamo ospitato l’anno scorso, e all’ormai imminente ciak del nuovo film di James Bond. Ora i soci di Villa Erba ci hanno chiesto di studiare uno strumento che abbia un ruolo di promozione territoriale, il convention bureau appunto. In maggio, alla prossima assemblea, chiariremo se Villa Erba dovrà essere il ‘motore’ di questo soggetto e dovrà quindi strutturarsi per diventare operativa, ad esempio nella promozione del turismo lariano e delle ville del lago o nella gestione dell’incoming, o se la gestione del bureau sarà affidata a un altro ente». Anche per Mario Arrigo, direttore di Villa d’Este per oltre 40 anni, il Lario deve puntare con forza sul coordinamento. Ma occorre, in parallelo, essere aggiornati e soprattutto competenti «Serve un’ottica di team, un po’ di sana collaborazione tra i vari soggetti in campo. Ma il turismo si fa con la valigetta in mano e con i dépliant sottobraccio – sottolinea – Occorre muoversi in continuazione, non fermarsi mai. La clientela va cercata, coltivata, i prodotti che si vendono vanno fatti conoscere con oculatezza: il turismo lariano può dare molte soddisfazioni, è una miniera, ma abbiamo bisogno di un coordinatore capace, intelligente e che sappia cosa sia il turismo. Il marketing territoriale si fa solo con l’assoluta padronanza dei propri mezzi e delle proprie conoscenze». Da un operatore ‘storico’ a uno del futuro: è Marcello Vitella, dirigente della Consel, società di pubbliche relazioni ed eventi di Varese scelta da Palazzo Cernezzi per organizzare la ‘Notte Bianca’ del 2005 e confermata per la seconda edizione del 10 giugno prossimo. «Il Lario vive di criticità e di potenzialità, come tanti altri territori – afferma Vitella – La fine delle vecchie ‘Apt’, assorbite dalle amministrazioni provinciali, e l’entrata in vigore della nuova legge regionale Zanello che impone la logica dei ‘sistemi’ turistici hanno conferito dinamismo al settore. Il vostro è un territorio che ha risorse uniche, ma dal nostro punto di osservazione, lo confermiamo, manca un progetto coerente che dia un reale valore aggiunto. Non è comunque una pecca del solo Comasco, ma è senz’altro la direzione su cui lavorare: una logica di dialogo che unisca pubblico e privato. E il ‘convention bureau’ è la soluzione che mi sembra più coerente e più intelligente in una logica di sistema integrato che non parcellizzi più le risorse a disposizione su tante iniziative. Como non può limitarsi ad essere un dormitorio elegante e comodo, deve trovare una propria identità nel produrre cultura nel senso più ampio del termine». A quest’ultimo concetto si riferisce infine anche il musicologo Italo Gómez, patron del festival ‘Autunno Musicale a Como’, che ultimamente si è mobilitato, in occasione del 40° di fondazione della kermesse, per preparare un calendario di eventi culturali cittadini integrato e per dialogare anche con le società sportive e giovanili: «L’attività turistica richiede coordinamento e dialogo, e Como questo non l’ha mai fatto. Il turismo non si può inventare da solo: occorre coordinare i flussi, altrimenti qualsiasi sforzo, per quanto oneroso, rischia di essere vano. Vanno individuati i partner effettivi, ma Como è storicamente sempre stata un luogo di rifugio per la nobiltà e l’alta borghesia, un luogo dove stare tranquilli un ‘buen retiro’. Abbiamo questa eredità scomoda da scontare e da scrollarci di dosso. È difficile, ma necessario».