Rassegna stampa

Il made in Veneto sfila in India

Uno Stato con oltre un miliardo di abitanti, ma soprattutto un trend di crescita vertiginoso, con il Pil che negli ultimi anni ha viaggiato a ritmo del +7-8 per cento. Sono numeri che fanno dell’India uno dei mercati maggiormente nel mirino delle aziende del Nord-Est. «L’India sta suscitando interesse in molteplici settori – dice Giuseppe Fini, presidente del Centro Estero Veneto – tra cui agroalimentare e macchine per il food processing, tessile-abbigliamento, turismo, attrezzature alberghiere ed edilizia».

Dati in forte crescita vengono confermati dal "Centro servizi per l’impresa veneta" di Mumbai (l’ex Bombay), con sedi anche a Chennai e Calcutta, attivo da novembre, su iniziativa del Centro Estero e dell’Indo-Italian Chamber of commerce, con l’obiettivo di informare le nostre aziende in materia di opportunità commerciali e investimenti. «Vogliamo penetrare maggiormente in questo mercato – continua Fini – e per questo la Regione Veneto ha programmato per fine mese una missione istituzionale a Mumbai. Sarà presentata ai mass media indiani l’eccellenza della realtà economica veneta: previsti incontri con i rappresentanti delle categorie locali e l’annuncio della partecipazione del Veneto alla "Festa Italiana" del prossimo novembre». Nell’ottica di un aumento degli scambi commerciali tra India e Veneto si inserisce la partecipazione del Centro Estero al Progetto Agora nell’ambito del programma comunitario AsiaInvest. In particolare l’attenzione è rivolta al settore vitivinicolo: in occasione di Vinitaly a Verona, dall’ 8 al 10 aprile, si terranno incontri d’affari con 60 importatori indiani del comparto. La rassegna internazionale ha avuto un’appendice in gennaio, quando a Mumbai e nella capitale New Delhi, si è tenuto "Vinitaly India". «In questo Stato – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – c’è una classe media sempre più aperta all’economia globale e con una buona capacità di spesa, che dimostra grande interesse verso prodotti occidentali come il vino. Le città ospitano nuovi ristoranti di qualità, che incidono in modo determinante sulla domanda di vino estero, in crescita del 25% annuo. Secondo stime del Governo – continua – in India ci sono 74 milioni di persone che bevono vino con regolarità, ma la fascia di consumo arriverà a 300 milioni. Si stima che dai 13,5 milioni di litri consumati si arriverà in un 3-4 anni a 20 milioni. In pochi anni la vendita di vini internazionali, dove l’Italia la fa da padrone, è cresciuta del 30%».

Chi crede molto in questo Stato è Unindustria Padova che, attraverso il proprio Consorzio, ha promosso l’iniziativa "Passaggio in India", con incontri, seminari e una delegazione presente alla missione guidata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. «Il baricentro economico mondiale si sta spostando – sottolinea Luca Bonaiti, presidente di Unindustria Padova – al punto che a metà di questo secolo l’India sarà uno dei Paesi più imponenti in assoluto. Per il futuro si tratta di un mercato sul quale le nostre imprese non possono mancare, ma sarà necessario superare gli ostacoli evolvendo verso un’internazionalizzazione più sofisticata, sfruttando la scia delle medie imprese e delle aggregazioni. Senza dimenticare che in India esistono centinaia di migliaia di consumatori con standard uguali ai nostri».

Dello stesso parere è Francesco Bettella, presidente di Uniexport Padova, che conosce bene questo Paese: la sua azienda, la Uniflair Spa, specializzata nella macchine di condizionamento per applicazioni tecnologiche, vi opera da tempo. «L’India vale quasi la metà del mercato europeo», è il monito di Bettella che, se da un lato elenca aspetti positivi («L’uso della lingua inglese, una legislazione di tipo anglosassone e università di prim’ordine»), dall’altro evidenzia ostacoli rilevanti. «Nel settore della grande distribuzione – aggiunge – esiste un sistema arcaico, che difende le miriade di piccoli negozietti e stand in ogni angolo della strada, che danno da vivere a milioni di famiglie. Le grandi società stanno entrando con fatica, in quanto a livello politico questi commercianti locali vengono difesi. Un comparto di sicura crescita? L’India è uno dei maggiori produttori mondiali di latte e prodotti agricoli, ma è quasi completamente priva della catena del freddo».

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