
Miart, incontri in Fiera
diLaura Torretta
Leader incontrastata in tema di moda e design e polo antiquario di rilievo in quanto sede di importanti rassegne internazionali, negli anni 90 Milano ha allargato gli orizzonti con MiArt, fiera internazionale di arte moderna e contemporanea. Del resto, il capoluogo lombardo riveste un ruolo di primo piano nell’economia del mercato italiano di settore, con le sue 70 gallerie, 36 delle quali specializzate nella diffusione di opere del ‘900 e le altre impegnate nella promozione del l’arte contemporanea sperimentale. E certo non a caso, è proprio all’ombra della Madonnina che le maggiori case d’aste attive in Italia organizzano gli incanti di moderna e contemporanea, comparto in notevole crescita sia al l’estero sia a livello nazionale.
È in questo contesto che si colloca MiArt: nata nel ’96, la mostra mercato è gradualmente cresciuta come evidenziano sia i dati di affluenza dei visitatori, passati dai 18mila dell’esordio ai 34mila delle ultime edizioni, sia il numero degli espositori salito da 92 a oltre 200. Quest’anno la manifestazione, in programma dal 30 marzo al 2 aprile, troverà spazio a Fieramilanocity, nell’enorme padiglione 15 (10mila metri quadrati) progettato dall’architetto milanese Mario Bellini, e, secondo una collaudata formula espositiva, sarà suddivisa in tre distinti segmenti.
In quello dedicato all’arte moderna, che ospita opere e artisti dal primo Novecento agli anni ’60, esporranno per la prima volta le gallerie Tessa Herold di Parigi e Manuel Barbié di Barcellona, la sezione del contemporaneo è riservata agli espositori di lavori degli ultimi decenni, mentre «Anteprima» riunisce i galleristi che presentano artisti emergenti "under 35". Nell’ottica di diventare un momento indipendente e parallelo all’interno della mostra, nonché luogo di sperimentazione che favorisce un collezionismo giovane, avrà una sua specifica "short guide", con 16 gallerie italiane e straniere che operano con artisti video: è un evento, unico nel suo genere in Italia, ideato dalla Fondazione Stelline e dal Comune di Milano, assessorato allo Sport e giovani.
La speciale sezione «Art & Co.» è invece destinata a quegli operatori, dediti sia al settore storico sia a quello contemporaneo, che approfondiscono la linea di confine tra arte e design, limitata ai pezzi unici e rappresentata da grandi maestri. I quattro giorni espositivi di MiArt comprenderanno anche momenti di incontro con il pubblico. Il debutto del programma che prevede l’invito a un Paese straniero si concretizzerà nella presenza di gallerie provenienti dalla Cina e in una tavola rotonda, in calendario il 1º aprile, dal titolo «Cina intra/extra Ovest» che, alla presenza di artisti, curatori e collezionisti attivi sia nel loro Paese sia in Occidente, analizzerà l’attuale grande popolarità collezionistica dell’arte cinese.
Il 31 marzo si svolgerà la conferenza-dibattito «Al cuor non si comanda? La passione e la ragione tra iconografia e ricerca nel ventunesimo secolo», mentre la Nuova accademia di belle arti di Milano proporrà la conferenza «Independent Spaces and Models of Curatorship». L’Università Iulm, nel l’ambito di «Anteprima» allestirà una mostra per presentare il Premio New York per giovani artisti, reso possibile dalla collaborazione tra il ministero degli Affari esteri e l’Italian Academy for Advanced Studies della Columbia University. E, in chiusura, Philippe Daverio e Jean Blanchaert saranno i moderatori di «Vetro, ceramica, smalto, legno, marmo, bronzo», una giornata dedicata alle arti decorative contemporanee che invita curatori museali, artisti, artigiani, galleristi e storici del l’arte del settore a illustrare il proprio lavoro, dando vita a un dibattito.